Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
La politica della doppiezza. Da Andreotti a Berlusconi
Quale partito direbbe mai, in un programma elettorale, che vuole più inquinamento, che reclama un’amministrazione inefficiente, che promette di raddoppiare le tasse o è favorevole alla lottizzazione dell’informazione radiotelevisiva? Nessuno. Ma, nella realtà, partiti che presentano programmi tra loro molto diversi fanno poi cose simili e, viceversa, partiti che chiedono o promettono cose simili esprimono nella prassi comportamenti molto diversi. Ciò dipende dal fatto che la principale differenza tra le varie posizioni non è data né dai programmi né dalle ideologie, bensì da quella che nel libro si definisce ‘la cultura politica’, cioè l’insieme degli atteggiamenti verso la cosa pubblica, dei principii e delle regole etiche che li governano.
La strutturale doppiezza della cultura politica nel nostro Paese risale a contraddizioni storiche mai risolte. E’ questo il male oscuro che colpisce la democrazia italiana attraversando, in misura variabile, l’intero arco dei partiti.
Nando dalla Chiesa, La politica della doppiezza. Da Andreotti a Berlusconi, Einaudi 1996
Nando
Next ArticleLa farfalla granata. La meravigliosa e malinconica storia di Gigi Meroni il calciatore artista