Note sparse. Ieri mattina ho organizzato un incontro con Letta allo studio dei Bellavite, dinastia milanese di commercialisti e studiosi "equi e solidali". Riuniti una ventina di ricercatori e professionisti di ogni campo. Dato comune, l’età: fra i 30 e 40 anni. Idee diverse: un po’ di Margherita, un po’ di senza partito, un po’ di altre simpatie (rosa nel pugno, ds, rifondazione). Clima entusiasta. Il modo di trovarsi e il livello della discussione fanno la differenza. Pensierino notturno: non è vero che manca la voglia di partecipazione politica. Il problema sono i partiti. La loro vita interna è una specie di durissima selezione naturale. Che spesso funziona a rovescio.

Serata a Paderno Dugnano, il mio vecchio "collegio". Bellissimo tornarci. Festeggiamenti al bar di Ivano (sempre con foto di Craxi e lui, lo ammiro per questa fedeltà). Riincontro con tanti amici. Cinema Metropolitan pieno. Economia, Costituzione, lavoro, valori. Nei collegi la gente, se ti davi un po’ da fare, sapeva che cosa facevi, su che ti impegnavi, ti vedeva se andavi o no. Che ne sarà ora della "democrazia rappresentativa"? Che ne sarà con i candidati che non si fanno vedere nemmeno in campagna elettorale?

Attentato pre-elettorale. Lo ha evocato il ministro Castelli, assicurando che avvantaggerebbe la destra. Lo ha detto subito dopo la balla su commissione del governo Bush, quella dei pericoli che correrebbero i turisti americani in Italia (ma come è possibile se, come dicono gli Usa, la nostra polizia e i nostri servizi sono di grande qualità?).  Qua mi sa che potrebbe finire come a Genova 2001: che a furia di evocarlo, il botto arriva per davvero. Tenete i ritagli delle dichiarazioni e delle "previsioni". Potrebbero servire. A futura memoria.