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E poi c’è Stefania…
Non c’è solo Rita, c’è anche Stefania. Che è un po’ il contrario. Parlo di Stefania Craxi. L’ho incontrata per una specie di faccia a faccia ad Antenna 3 ieri mattina. Quanto Rita è serena e dolce e mai scontata, tanto Stefania è piena di rancore e ripetitiva. Rita non ha parole di odio nemmeno verso chi le fece saltare in aria il fratello: Paolo Borsellino, uno di quei "giusti" che Gabriele Nissim con la sua meritoria opera storica scopre e valorizza incessantemente. Stefania ha invece parole di odio implacabile verso chi si permette di dubitare delle qualità morali del padre. Non basta riconoscergli qualità politiche, bisogna considerarlo un esule, un perseguitato, una vittima di comunisti e magistrati politicizzati. Devo dire che verso di lei ho sempre nutrito – comunque, e al di là delle sue ritualità gergali – un profondo rispetto: battersi per la memoria del padre tra molte difficoltà ambientali è una scelta che in me suscita istintivamente apprezzamento e solidarietà.
Ma ieri non ho fatto in tempo a dirglielo. Trasudava odio verso di me e, dopo un’ora infarcita di slogan sulla sinistra (e in più l’affermazione che ci sarebbero attualmente ottocento -!- magistrati impegnati in inchieste su Berlusconi), me lo ha detto: sei la rappresentazione della sinistra che voglio combattere.
Nando
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