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Tasse politiche e tasse elettorali
Come avrebbe detto mio figlio qualche anno fa: "Raga, qui ci danno dentro di brutto!". A darci dentro sono quelli di Milano Ottanta, il gruppo di potere (soprattutto di centrosinistra) che tra la fine degli anni ottanta e l’inizio del decennio successivo diede un tale lustro alla politica milanese da fare schizzare la Lega al 42 per cento. Tornano, vogliono tornare: è ufficiale. E’ bastato che ponessi il problema dei consiglieri di Ferrante (problema affrontato con soddisfacente chiarezza in un incontro avuto con lo stesso Ferrante e con Alberto Mattioli martedì scorso), che i geni del "riformismo milanese" hanno visto la muleta rossa. E hanno concordato tante interviste e tanti corsivi di rara finezza contro il sottoscritto. Che gli sta indigesto da quando, senza bisogno di aspettare Di Pietro, si permise di dire che a Milano correvano le tangenti. Ah, che delitto…Non risponderò. Prendo atto che questi signori (da cui escludo Carletto Tognoli) sono una tassa che dobbiamo pagare ancora oggi per far politica a Milano. Pazienza, non è neanche particolarmente pesante. Altrove c’è Cirino Pomicino…
A proposito di tasse, però, buttatevi subito su www.veritasse.net, il sito allestito da Enrico Letta per raccontare la verità sulle tasse dell’Unione e su quelle di Tremonti. E tiratene fuori, se potete, dei volantini da dare in giro. Strada per strada. Uomo per uomo (ok, ok, anche donna per donna…). Adelante.
Nando
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