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Svizzera mon amour (incrociando le dita…)
Allora, forse buone nuove. Mi ha telefonato Massimo, un mio amico che fa il giornalista in Svizzera. Mi ha detto che nel Canton Ticino la partecipazione al voto è stata di circa il 60 per cento. La sua analisi è che il Canton Ticino, delle varie lande straniere in cui si vota, è la più simile all’Italia. Anzi, che sia quasi un prolungamento della Lombardia del nord in Svizzera. La tivù italiane si vedono tutte e quindi comunicano il "clima" drammatico che B: ha cercato di imprimere al voto. Di più. Dice che B. ha mandato in Svizzera collaboratori e parenti. E che ha cercato di giocarsi il nome di candidati molto popolari tra gli immigrati, come Rita Pavone. Nonostante questo, dice Massimo, non ha smosso più di tanto. Aggiunge che per votare non bisognava nemmeno spostarsi, perché vale il voto per corrispondenza (oddio, io faccio più fatica a cercarmi un francobollo, una busta e una buca delle lettere che non ad andare direttamente al seggio, ma all’estero è diverso…). Insomma, mi ha voluto comunicare il suo ottimismo. Con cautela speranzosa ricevo e passo a chi legge.
Nando
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