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Andarsene se si perde? Fate come Riccardo
Altro che sabato del villaggio. Qui l’attesa è spasmodica. Gira voce che se l’affluenza sarà oltre l’80 per cento B. ce la farà di nuovo. Ieri un tassista molto attento mi ha esortato a non avere dubbi. Una volta, mi ha detto, quando "caricavo" i clienti a Linate mi sentivo sempre rispondere che bisognava "lasciarlo lavorare". Ora sento insofferenza. Dice che la vittoria di Prodi sarà più larga del previsto. Riporto solo per scrupolo (e perché fa bene alla domenica). Io invece sono molto inquieto. Questo paese va rifondato dall’abicì, almeno sul piano della cultura civile. Siamo sbeffeggiati in tutto il mondo per un leader che è stato liberamente eletto dagli italiani. E che ne avrà sempre dietro la metà.
E dichiaro qui quanto segue: io non seguirò chi dice "Se vince me ne vado via" o "mi metto a pensare ai fatti miei". No, qui c’è da fare. Guardando anche dentro di noi. E per questo vi do anche una bella notizia. Conoscete Riccardo Orioles, leggendario (per chi lo ha incontrato almeno una volta) redattore dei "Siciliani" di Pippo Fava? Chi vuol sapere qualcosa di lui ripeschi gratis in biblioteca il mio Storie eretiche di cittadini per bene. Be’, Riccardo ora è a Milazzo, dove ha dato vita a un comitato per Rita Borsellino. E farà partire a fine aprile, da Catania, con tanti giovani, una nuova avventura editoriale: Casablanca. Ecco, a me piace chi passa per mille traversie e ha sempre l’entusiasmo giovanile per gettarsi in nuove avventure. Come se le delusioni che ha alle spalle non lo avessero domato in niente. Con la stessa produttiva innocenza. Forza Riccardo!
Nando
Next ArticleCinque anni dopo. Non voglio più