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La giacchetta di Ciampi
Non ne posso più dei luoghi comuni, delle parole fatte con lo stampino. Non siete stufi anche voi di sentire che "non bisogna tirare Ciampi per la giacchetta"? Forse che non bisogna esprimergli il nostro punto di vista su quello che sarebbe sensato e giusto fare in un momento tanto delicato? Non perché lui non sappia i suoi compiti, ma perché magari serve anche a lui tastare il polso dell’opinione pubblica, ossia del popolo che rappresenta? Che cosa si pretende da noi, che non ci chiediamo che cosa può succedere a questo paese se un B. sconfitto e livido si trova in mano il governo per altri due mesi? Io credo che si possano trovare delle soluzioni costituzionali al problema (elezioni al Quirinale-incarico di Prodi) nell’interesse del paese e della democrazia. E comunque, proprio esteticamente, mi sembra demenziale questa storia della "giacchetta". Ma perché, scusate, Ciampi non ce l’ha una "giacca" normale, di formato adatto alla sua corporatura? Una giacca non piccola o da vignetta, striminziata e che gli arrivi giusto ai fianchi? Perché dare un’immagine così indecorosa del capo dello Stato, come se non si potesse permettere una giacca della sua taglia? Secondo me c’è ampio materiale di querela. Quirinale: fatti sentire! E diffondiamo una bella foto con giacca ampia ed elegante (non è necessario Caraceni) per smentire i malevoli. Da domani richiamare tutti i direttori di giornali: quando si parla del presidente non si dice più né giacchette né (se a qualcuno dovesse venire in mente) pantaloncini o camicette. E accidenti!
Nando
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