Good News. AAA picciotti cercansi

Buone notizie, nonostante tutto. Trovo meravigliosa la notizia che ci sia una crisi di vocazioni dei picciotti. Così risulta almeno dai celebri "pizzini" di Provenzano, che lamenta la difficoltà di reclutare nuovi adepti in Cosa Nostra. Dice addirittura il Viminale che i "militanti" di Cosa nostra sarebbero oggi 2700, circa la metà di due anni fa. Ma la ragione della mia soddisfazione non nasce solo dal calo dei numeri assoluti. Nasce anche dal fatto che il crollo delle vocazioni è avvenuto nel pieno di una crisi economica che ha inasprito la disoccupazione giovanile nel sud. Insomma, si è infranto un tabù mentale: la mafia non nasce solo dalla mancanza di lavoro, come una pigra sociologia giustificazionista ha amato sostenere. Altrimenti in questi anni avrebbe reclutato a man bassa. Evidentemente c’entra anche dell’altro, dall’educazione nelle scuole alla fine del mito dell’impunità.

Anche di questo ho parlato ieri mattina con i giovani di Giurisprudenza democratica della facoltà di Legge a Bologna. "La mafia e la Chiesa" era il tema del confronto, svolto con il bravissimo don Pino, prete di trincea nonché esponente di Libera a Gioia Tauro. Ho trovato stupendo il motto dei preti calabresi per segnare il loro impegno antimafia: "annunciare (il Vangelo), denunciare (i mafiosi e le complicità), rinunciare (ai privilegi che nascono dal silenzio)". Perché non l’avevo mai letto sui giornali?

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