E sempre sia lodato Andreotti nel Senato

Eccolo qua. Andreotti presidente del Senato. E solo questo ci mancava. A volte sembra di vivere in un calviniano Regno dell’Incredibile. Giulio Andreotti, del quale una sentenza della Cassazione dice che frequentò consapevolmente i capi di Cosa Nostra prima e dopo l’omicidio del presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, dovrebbe diventare la seconda carica dello Stato. L’amico dell’antistato dovrebbe simboleggiare lo Stato. Un colpo simbolico alla mafia (Provenzano) e un colpo simbolico all’antimafia (che ci frega di Mattarella?). Già trovo incredibile (e a suo tempo lo scrissi in una lettera aperta a tutti i parlamentari) che egli sia stato fatto -da Cossiga naturalmente!- senatore a vita. Ossia che di lui, con questi trascorsi, si sia stabilito che abbia "illustrato la patria per altissimi meriti" nelle attività sociali, civili, letterarie e scientifiche. Ora trovo stupefacente che, non paghi di averlo beatificato perché…la prescrizione lo ha salvato dalla condanna penale, lo si voglia trasformare in un padre della patria, nel provvidenziale tutore di questa "Italia divisa". Per essere più schietto: non mi stupisce che l’Udc che difende Cuffaro faccia una proposta del genere. Mi stupisce che nessuno se ne scandalizzi e che le obiezioni riguardino solo l’età o gli equilibri politici. Ma "il giorno della memoria" non serve proprio a niente? O lo si celebra per legittimare l’oblio 364 giorni all’anno?

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