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Una moglie per amica. La mia, per esempio…
Potenza della formazione! Ieri (ma è oggi, accidenti, questo blog scinde i tempi delle emozioni dai tempi del calendario…) ho partecipato a una lezione dei corsi di formazione che la Margherita di Milano ha organizzato sui problemi della città in vista delle elezioni amministrative. Be’, non ci crederete ma ho provato d’improvviso un moto infinito di gratitudine verso mia moglie. E mi sono ritrovato a mescolarlo con un indefinibile senso di colpa. Perché? Perché i due relatori avevano il compito di parlare dell’organizzazione dei tempi e della famiglia. Erano Eugenio Zucchetti, cattolico, e Francesca Zajczyk, laica, i due relatori. E alla fine sempre lì si è finiti: sulla donna, sulla sua fatica della "doppia presenza", sui suoi sacrifici compiuti non per forza, non per obbligo, ma per abitudine culturale. Li ascoltavo, ascoltavo soprattutto Francesca. E pensavo a Emilia, mia moglie appunto. Pensavo che solo grazie a lei ho potuto battermi per le cause che mi stavano più a cuore. Solo grazie a lei ho potuto, padre di due bambini, girare in lungo e in largo l’Italia per incoraggiare la nascita di un movimento antimafia. Solo grazie a lei ho potuto vivere (e forse far vivere ad altri) le entusiasmanti esperienze di Società Civile e della Rete. Solo grazie a lei mi sono potuto impegnare in parlamento senza risparmio contro le leggi ad personam. Accidenti, come si danno per scontate le cose, le persone preziose… Sentivo parlare. Ero a un metro da Francesca. Ma con la testa andavo lontano, a misurare sgomento la mia incapacità di gratitudine…
Nando
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