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Camillo De Piaz. Aria pura dalla Valtellina
Camillo De Piaz. Conoscete questo nome? A molti, purtroppo, non dirà niente. A me e a molti altri, invece, dice tanto. Padre Camillo oggi ha ottantotto anni. E’ stato amico fraterno di David Maria Turoldo, il frate-poeta dalla voce tonante. Con lui ha fatto la Resistenza. Con lui, nel dopoguerra, ha animato a Milano la Corsia dei Servi, da cui fu cacciato dal Sant’Ufficio (aveva scritto, tra l’altro, un articolo in difesa del cinema neorealista). Da tempo vive in convento in Valtellina, a Madonna di Tirano. Lì medita e da lì sostiene le buone cause: lui, una delle coscienze più limpide del cattolicesimo, costretto in un angolo mentre tanti tromboni in tonaca trovano spazio in tivù a ogni schioccar di dita. Lo andai a trovare più di dieci anni fa. Un incontro emozionante, era una campagna elettorale in cui chiedevo il voto per la Rete. Lui, ovviamente senza dire una parola di politica, mi diede il benvenuto in chiesa davanti ai suoi fedeli. Mi ha telefonato ora dopo tanto tempo. Con un’umiltà che non si trova più in giro (ormai ci sono consiglieri comunali che si presentano al telefono come l’”onorevole” taldeitali) ha chiesto a mia moglie se pensava che io mi ricordassi di lui. “Sa, sono Camillo De Piaz, forse non si ricorda, ho fatto un libro, mi piacerebbe che suo marito ne parlasse”. Lo farò senz’altro. Intanto ai miei amici blogghisti dico subito che libro è. Titolo: “Sulla frontiera”. Sottotitolo: “Camillo De Piaz. La Resistenza, il Concilio e oltre”. Editore Scheiwiller. A cura di Giuseppe Gozzini. E’ la storia di un grande maestro. Una storia collettiva. Con dentro, oltre a Turoldo naturalmente, Franco Fortini, don Milani, Giovanni Raboni, Luigi Santucci, Camilla Cederna e tanti altri. Essendo lui un montanaro, si respira aria pura.
Nando
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