Senato. Chiamate il controllore

Ragazzi, questo è il bello del Blog! Che tu stai un giorno in viaggio senza computer e i lettori vogliono comunque commentare quel che succede e su cui non trovano nulla di scritto. Ecco così che si aggrappano all’ultimo post (Ferrante e Moratti promessi sposi) per dire la loro indignazione sul voto del Senato. E’ finita bene, per fortuna, ma hanno ragione. Ora si legge dei maldipancia interni. Amici senatori mi fanno le ipotesi più varie: Mastella che vuole la Difesa, ovviamente; ma anche aspiranti ad alte cariche istituzionali, denti avvelenati con Marini (vicenda Loiero? vicenda Orlando?) e altre ancora. Io mi limito a notare che si è stati costretti a trasformare un voto segreto in un voto palese (per i singoli gruppi) con i tipici accorgimenti usati un tempo nei quartieri malfamati:  rendendo cioè riconoscibile il voto di ogni gruppo in base all’ordine del nome e del cognome (Marini Franco, Franco Marini) o in base all’uso della parola “senatore” e al suo inserimento prima o dopo il nome (senatore Franco Marini, Marini senatore Franco). E tutto questo per vedere in quale gruppo si annidassero i traditori. Insomma, abbiamo avuto la prova che questa è una maggioranza che va “vigilata”. Sapete che dico? Che la cosa migliore è che la vigilino i cittadini che l’hanno eletta. Molti dei quali, se si fosse dovuti tornare a votare per il Senato, dopo uno spettacolo del genere sarebbero rimasti a casa. Non ci vuole molto a capirlo. In teoria…

Leave a Reply

Next ArticleMastini e notti bianche. Buone nuove dal mondo