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Occhio, Romano! La forza dell’esempio
Insisto: il mondo è surreale. Dopo le intercettazioni di Moggi che dovrebbero fare chiudere in casa o scappare in Siberia dalla vergogna Moggi medesimo, mezza dirigenza Juve, tutti i vertici del calcio professionistico e un po’ di arbitri e giornalisti, mentre passo per strada vedo campeggiare su un’edicola il titolo a tutta pagina di Tuttosport, quotidiano sportivo torinese: “L’ira della Juve”. L’ira della Juve? E ridomando: l’ira della Juve? Ma roba da pazzi!!! E mica ce l’hanno con Moggi, ma con la pubblicazione delle intercettazioni. E poi ce la pigliamo con Previti…
Anzi, visto che parliamo di politica, continuiamo ad andare sul surreale. E’ vero che non si vive con gli occhi all’indietro; però, se non sbaglio, nel ’98 Prodi fu buttato giù da Palazzo Chigi con una mossa scellerata che aprì le porte alla rinascita di Berlusconi e alla marea fangosa che abbiamo poi patito per cinque anni. In base ai racconti di allora, i “congiurati”, oltre Cossiga, furono soprattutto tre: Bertinotti, Marini e D’Alema. Bene, pensateci. Bertinotti è diventato presidente della Camera, Marini presidente del Senato, e D’Alema –che però non c’entra, sta leggendo Omero, dice lui- si accinge a diventare presidente della Repubblica. Ohè, ragazzi, visto il successo che arride ai congiurati, non è che stavolta ci si rimettono in altri tre a tirar giù il governo? Così, tanto per far carriera?
Nando
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