Bocconi 1. Viva viva il Direttore

Pensionato Bocconi. La serata di ieri devo proprio raccontarla. E’ stata una delle più belle, fresche e anche commoventi della mia vita. Andiamo per punti, perché le cose e le sensazioni sono state tante. Motivo della serata: festeggiare il direttore del pensionato Salvatore Grillo, che dirige anche l’Istituto per il diritto allo studio dell’università. Motivo del motivo: Grillo fa il direttore dal 1970, giunse in pensionato trentenne nel cuore della contestazione (io c’ero…), ebbe a che fare – con pazienza e saggezza ma anche recitando bene il suo mestiere di controparte – con la generazione più combattiva, incontentabile e anche scassasassi della seconda metà del secolo. Gliene abbiamo fatte, in tanti, di tutti i colori. Lui, dopo gli anni degli insulti (ma anche accordi) reciproci, ci ha sempre seguito tutti nei nostri percorsi di vita. Si parla di migliaia di laureati. E dove c’è stato da aiutare, dare una mano, c’è stato. Gratis. Da vero cattolico di strada qual è (il suo best-seller: “Anche i figli di puttana sono figli di Dio”).

Abbiamo deciso di fargli ricordare i suoi anni al pensionato in un libro-racconto (Via Bocconi 12) e ieri da tutta Italia sono venuti quattrocento laureati circa a festeggiarlo mentre lo presentava. Dico “presentare” per modo di dire, perché in realtà ha proiettato dei filmati d’epoca e ha riletto il testo di una chilometrica mozione dell’assemblea del ’71 con la quale “all’unanimità” (naturalmente) ci si opponeva alla sua sostituzione con un colonnello dei carabinieri in pensione. Quella mozione è la sua medaglia d’oro. Be’, io credo che una stampa che abbia il gusto del costume e della realtà, una notizia del genere se la mangia, altro che le solite cosette anglofile sulla Bocconi. E’ stato una specie di raduno degli alpini in piena regola: e non per ritrovarsi tra noi ma per ringraziare dopo decenni, tutti insieme, una persona che in gioventù si è contestata. Quando mai è accaduto? Altro che “Grande freddo”! Dimenticavo: insieme, fusi con generazioni di laureati, anche gli studenti di oggi, ironici, beffardi, affettuosi anche loro.

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