Intercettazioni. Scandalo al sole

E ci risiamo! Vengono fuori le intercettazioni telefoniche dei politici e il primo scandalo è che siano rese pubbliche, non il loro contenuto. Pisanu si dà del tu con Moggi, e passi (per modo di dire), non è questione di rilevanza penale. Ma che Pisanu chieda a Moggi, che fra l’altro non ha nulla a che fare con la Sardegna, di dare una mano alla Torres di Sassari, e gli chieda con ogni evidenza di dare una mano anche con qualche protezione dall’alto, vuol dire due cose semplici. Primo:  Pisanu sa che c’è un sistema che fa e disfa l’andamento del calcio in Italia, e sa pure che questo sistema (illegale) fa capo a Moggi. Secondo: Pisanu sceglie di chiedere favori a questo sistema per ragioni politiche. Favori di due tipi: per la “sua” Torres e per sostenere i suoi provvedimenti di ordine pubblico. L’intreccio è micidiale e a quel punto è ovvio che Moggi si senta in una botte di ferro su ogni versante. Davvero Pisanu non sospetta che il suo accordo amichevole con il Grande Burattinaio del calcio ricadrà come una mannaia sulle legittime aspettative di arbitri, giocatori, allenatori, presidenti onesti (e lasciamo stare i tifosi)? Il ministro dell’Interno può essere così spregiudicato, oltretutto per piccole ragioni personali?

A me questo interessa, delle intercettazioni. Questo mi fa scandalo. Certo, poi c’è il problema della loro riservatezza, affrontato in modo ambiguo da una pessima legge. Io credo che i rappresentanti del popolo debbano essere protetti da ogni forma di spionaggio. Dunque nessun controllo sulle loro utenze. Ma che ne sa, come può immaginare, il povero carabiniere che intercettando Moggi in un’inchiesta sul fango del calcio gli spunterà fuori la voce del capo del Viminale? Fossero vicende private, direi subito che bisogna distruggere il materiale relativo. Ma qui, vicende private non sono…

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