L’anarchico bianco

Ancora da Mantova (non preoccupatevi, giovedì e venerdì non ho potuto andarci, dunque non vi torturerò). Pamela Villoresi ha letto una lettera scritta da Umberto Bindi a Leo Ferré dopo la morte del grande cantautore francese. A me è piaciuta. Mi ha costretto a confrontarmi con una dimensione dell’esistenza che forse conosco poco. Perciò la trascrivo e la affido alla vostra sensibilità.

“Col tempo sai, la mia voce e il mio pianoforte cominciano a somigliare alla tua voce e al tuo pianoforte. Col tempo sai anch’io mi trovo anarchico come te e mi vesto di bianco. Col tempo sai la mia musica è bianca come quella vela che un mattino ti ha portato via, la stessa che prima o poi ci farà incontrare; io e te francesi e italiani senza patria incapaci di vivere un progetto, capaci solo di interpretare il tempo”. Non so commentare.

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