Zona denandizzata

Ragazzi, qui qualcosa non quadra. Vedo Berlusconi e non solo lui straripare dalle tivù, esondare, tracimare da ogni dove. Vedo tutti i politici andare nelle trasmissioni televisive a proporre le loro idee da ultimo parto o i libri scritti da loro. E prendo atto che l’unica persona per la quale in questo paese vale la par condicio alla fine sono io. Se faccio un libro non lo posso presentare “perché, mi dispiace ma è una legge, c’è la par condicio”. Anche se è un libro di calcio? Certo. Anche se ora non sono né parlamentare né candidato e non ci sono elezioni entro sei mesi? Certo. Sai, sei consigliere comunale (testuale).

Idem se in un saggio racconto di politica e parlamento. Amato e Andreotti, e tutti gli altri insomma, i loro libri li presentano trovando subito le porte spalancate. Io no. Mica vorrai chiedere la violazione della legge proprio tu che sei per la legalità? No, per carità. Poi la folgorazione intelligentissima. Sta’ a vadere, mi sono detto, che la par condicio vale solo per i disgraziati, per le seconde file… Così avevo pensato che l’essere diventato membro del governo mi avrebbe messo al riparo dall’impar condicio. Macché! Concordata la mia presenza in una primaria trasmissione tivù per parlare del festival di Mantova. Poi ci ripensano. E scatta la tagliola ad personam: eh, no, ora che è sottosegretario come facciamo? C’è la par condicio. Già, scusate.

Stessa cosa sui palchi politici. Stasera al comizio di Ferrante e dei leader del centrosinistra in piazza Duomo mi sono azzardato a salire sul palco. Mica di mia iniziativa, oh, non l’avrei mai fatto, sono sempre un po’ timido. Solo che dalla piazza si applaudivano “i nostri al governo”. Il sottosegretario Vimercati (ds) è salito e nessuno gli ha detto niente per dieci minuti. Poi quelli sotto mi han detto di salire, non lo vedi che ci sono tutti quelli del governo? Sono salito e subito il servizio d’ordine (ds, dico solo per la cronaca) mi ha fatto scendere. Nando scendi perché se sei su tu poi salgono tutti. Ma come, non siamo solo due o tre al governo tra i milanesi? Perché dovrebbero salire “tutti” se ci sono io? In forza di che? Ho chiesto: e Vimercati? Allora, pur di fare scendere me, hanno fatto scendere anche Vimercati. Credetemi, non è questione di narcisismo. Ma qualche domanda ce l’ho. Perché non dovevo essere visto? Perché non dovevo comparire? E per fortuna che ci presentiamo insieme. Unità, unità…

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