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Scalata mia che stai sullo zerbino
Ma che bella cosa che è il Corriere! Lo ricevi sullo zerbino al mattino e ti manda sempre tante sorprese da trangugiare con il primo caffè della giornata. Allora, ricapitolo. Atto primo, l’altro ieri. Un sontuoso editoriale per dire che tutti gli esponenti di punta del centrosinistra milanese se ne devono andare a casa. Hanno perso troppe volte, si recita. Tutti, senza distinzioni. In realtà sono ruotati in continuazione e talora hanno mandato giù di traverso scelte imposte -guarda un po’- dai gruppi politici sostenuti dal Corriere. Il quale, giusto per attenersi all’ultimo caso, per esempio, aveva detto un gran bene della candidatura Ferrante e ora vorrebbe far fuori chi l’ha caldeggiata.
Atto secondo, ieri. Una bella e grande intervista a Sergio Scalpelli, ex assessore di Forza Italia e ora uomo Fastweb, il cui capo, Stefano Parisi, è stato (guarda un po’…) lo spin-doctor della Moratti. Un’intervista come, per spazi e rilievo, io me le sogno. Per dire che me ne devo andare. E chissà a che titolo parla, l’ex esponente di Forza Italia, circa i destini del centrosinistra. Dice lui quale centrosinistra vorrebbe. Affibbiandomi l’apologia del cappio ai tempi di Tangentopoli, diffamazione allo stato puro.
Atto terzo, oggi. Un articolo in cui si parla dell’allargamento delle fratture interne alla Margherita milanese, fondato sulle opinioni (corroborate da foto) di Roberto Caputo, a sua volta ex vicesegretario cittadino di Forza Italia approdato (con mio consenso…) alla Margherita. Fratture che si allargano e si approfondiscono nella Margherita? Ma Caputo, santo cielo, pesa sì e no il 5 (cinque!) per cento delle preferenze prese dal partito alle elezioni comunali. Lì, in quel 5 per cento, è tutta la sua area "laico-riformista". Come si fa a contrapporre 95 a 5? Be’, se due più due fa quattro, il Corriere sta sostenendo un’operazione politica. Posso sbagliarmi ma tira aria di scalata esterna, oserei dire di furbetti del quartierino. Oggi a Radio Popolare Luca Beltrami Gadola, imprenditore onesto e che sa le cose del mondo, ha parlato di un gruppo bancario che vorrebbe conquistare la Margherita milanese.
A me, se devo essere sincero, sembra che l’Opa ostile riguardi la Margherita ma anche i Ds. E che provenga da gruppi di interesse diversi, uniti però dallo stesso problema: come si fa ad avere a propria disposizione i due maggiori partiti milanesi dell’Unione o il futuro Partito democratico ora che il centrosinistra è andato al governo nazionale? Nulla di più, nulla di meno. Per fortuna (si fa per dire) le cose scritte rimangono. Nel loro ordine: di tempo e di logica.
Nando
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