Maggioranza dadaista

Mah, mettiamo un po’ in fila. Dunque, subito la grazia a Bompressi. E ci può stare, come primo atto intendo, anche se non sarebbe stato male (non per dovere ma per sensibilità) che qualcuno avvertisse la famiglia Calabresi. Poi, mentre si polemizza sulla mancata sensibilità verso la stessa famiglia Calabresi, subito l’annuncio della grazia a Sofri. Che ci può stare anche quella. L’uomo, oggi, è costruttore di pace, non certo di odio. Poi l’annuncio che Sergio D’Elia, ex Prima Linea, va all’ufficio presidenza della Camera. Una vittoria della democrazia sul suo passato terrorista? Certo. Ma c’è, tra i tanti, una famiglia (di un poliziotto) che sa di essere rimasta tanti anni fa senza il proprio caro, e che oggi vede chi allora uccise sedere ai massimi livelli delle istituzioni. E questo credo che un po’ ferisca. Ha ragione Sergio Segio, anche lui già di Prima Linea. D’Elia dovrebbe essere già contento di stare in parlamento. E dovrebbe dare il segnale: ritirarsi lui da quello che è un incarico solo onorifico. Poi c’è la presidenza della commissione Difesa per Lidia Menapace, persona adorabile, limpida come poche, ma che è la meno tagliata per il ruolo. E che infatti il giorno prima della votazione fa la sua intervista contro le Frecce Tricolori. Così spunta il De Gregorio di Di Pietro, che nei momenti più difficili della mia vita incontrai purtroppo sulla mia strada nella sua veste di (giovane) collaboratore di “Oggi”. Intanto un sottosegretario di Stato (!) aveva partecipato alla contestazione del 2 giugno meno “muscolare” e più civile che si sia mai visto. Poi la vicepresidenza della commissione Giustizia a Daniele Farina, la cui serietà ho potuto sperimentare direttamente in consiglio comunale a Milano, ma che è anche noto per essere il leader storico del Leoncavallo. E infine l’apoteosi dei sottosegretari, con quel clima onnivoro che si respira nei corpaccioni dei partiti. Eccetera. Eccetera.

Domanda. Ma qualcuno ci pensa a queste cose? Alla forza complessiva dei messaggi, intendo dire, alcuni solo mal calibrati, altri micidiali? Qualcuno capisce che in un paese dove B. è riuscito a mobilitare le masse contro i “comunisti” noi dobbiamo fare cadere i pregiudizi e non buttarci benzina sopra? Costa tanto fare le lottizzazioni con un po’ di buon senso? Qui Prodi non c’entra. I partiti facciano una regia globale. E quando distribuiscono i posti vedano prima l’effetto che fa. Se l’effetto è dadaista, ci riprovino.

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