Praga 2. Ambasciatori e menestrelli

No, Havel non l’ho visto. Chissà perché qualcuno mi aveva instillato l’idea meravigliosa di potere assistere a un suo discorso. Forse però mi capiterà di meglio. A Praga infatti ho conosciuto una imprevedibile e deliziosa coppia di ambasciatori, intesi come lui (il titolare) e lei (come succede spesso, il prezioso complemento). Lui si chiama Giorgio Radicati, lei Genny De Bert. Tutti e due di grande cultura. Lui con il gusto della letteratura preziosa. Lei curiosa delle civiltà tanto da essersi messa anche a studiare la lingua ceca (difficilissima, pare), che ora legge e parla. Be’, i due miei ospiti quando hanno capito l’amore che ho per gli scritti di Havel, quando gli ho raccontato di avere portato parte del suo pensiero nella Rete (il movimento politico, non internet), quando gli ho detto degli sforzi fatti con un gruppetto della Rete medesima nel ’93 per incontrare il Presidente a Praga, mi hanno fatto la promessa. O a Praga o a Roma ciò avverrà. Genny infatti è molto amica della moglie di Havel. Ed è pure affine per sensibilità politica. Si dice che da cosa nasce cosa? Be’, qui è molto di più. Da Eureka, nuove amicizie e l’incontro della vita, almeno sul piano del pensiero politico. A volte sorrido sentendo parlare del Partito democratico. Perché vorrei sapere quanta parte delle idee, delle privazioni, dei tormenti intellettuali di Havel ci entreranno dentro. Quante troveranno spazio tra gli organigrammi prossimi venturi.

Poi, per completare, devo aggiungere che Radicati e Genny sono amici di Leoluca Orlando. E che Genny è stata il tramite per l’amicizia di Orlando con Hillary (Clinton, non Totti). E che nel ’93 -allora era a Milano a Brera- lei mi aveva sostenuto nella mia campagna per sindaco. Non solo, è anche amica (udite, udite!)…di Pippo Pollina, il mio menestrello preferito. Non mi sembrava vero. Che mondo piacevole che si incontra, ogni tanto. Alla fine non siamo poi così pochi…

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