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Incontri del primo tipo. E del secondo…
S come Squallore. S come Soubrette. S come Sconcio. S come Scintillante. S come Show. S come Salotto di Vespa. S come Spirituali (ovvero: antimaterialisti). S come Spettacolo. S come Sottile. S come Savoia. Quel che ci passa la cronaca è un ritratto di antropologia militante che fa accapponare la pelle mentre ti trattieni la pancia dal ridere. Il principe ereditario che cade dal letto a castello è un pezzo di comicità letteralmente strepitoso. E i detenuti che lo invocano, che solidarizzano con lui e che di lui si preoccupano (è o non è un re, accidenti?) ci riporta diritti a Pisacane e ai disgraziati eroi risorgimentali accoppati a colpi di forcone dagli stessi che avrebbero voluto liberare. Vedi la storia con che repliche ti fa incontrare.
A proposito di incontri. Questa campagna referendaria mi sta facendo magicamente rivedere alcune delle persone più belle che abbia conosciuto nella mia vita. Ieri a Lecco, almeno quattro-cinque amici attivi ai tempi in cui si chiedeva voce per la società civile o si organizzavano gli incontri antimafia prima che esistesse Libera. Facce serene, impegnate, coinvolte nella campagna più di tanti parlamentari. Stupiti (non solo loro, tutto il pubblico) di sentire i “nostri” limitarsi a dire, in tivù, che la nuova Costituzione “è un pasticcio”. Lunedì sera a Cremona altra grande sorpresa. Nena, la mia prima assistente parlamentare che se ne era andata a cercare la serenità in Costarica, e che ho ritrovato con un sorriso splendido ad aspettarmi. E pure a Milano. Mentre andavo in piazza San Babila ho incontrato Cristiano, mio studente bocconiano degli anni ottanta, uno di quelli che mi sostenne a spada tratta quando Spadolini proibì la presentazione del mio “Delitto imperfetto” in università. Dolce e appassionato. Di politica e di ricerca. Ora, infatti, è ricercatore. Ma questo è il punto. E’ stato in Russia, negli Usa, in Inghilterra mi sembra. Ha scritto cose importanti ma fa ancora il ricercatore. In qualsiasi altro paese sarebbe già professore. Così per vivere meglio lavora su commesse extrauniversitarie. In compenso ha tre figli. Quello che portava per mano era il suo ritratto spiccicato. Trovo grandioso come si rinnovino le espressioni e gli sguardi nelle generazioni. Noi diciamo “come ti assomiglia!” e non ci rendiamo conto di quanto siano grandi il mistero e la meraviglia che stiamo accarezzando.
E sempre in piazza San Babila, appena finito il consueto talk show (non Show…) referendario, ho visto due occhi celesti puntarmi tra le persone che si erano avvicinate. Tu non mi riconosci, mi ha detto il padrone degli occhi. No, l’ho riconosciuto. Era Maurizio, mio compagno di terza liceo a Palermo. Non lo vedevo da quindici anni, l’ultima volta alla festa per il primo successo della Rete in Sicilia. Vedete che cosa dà la politica? Vedete che non è vero che chi fa politica si inaridisce nel suo mondo? Vedete le emozioni? Ora conquistiamoci però la prima di tutte le emozioni: fare vincere la nostra Costituzione. Noi dei Blog apparteniamo a generazioni che non l’hanno scritta, né l’hanno vista scrivere. Prendiamoci almeno il piccolo, decisivo, merito di averla difesa sessant’anni dopo. Senza bisogna di andare in montagna. Andando a votare.
Nando
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