Salsomaggiore. Tuo padre tenente

Ve l’ho detto che far politica può far bene al cuore. Ieri sera a Salsomaggiore in un bellissimo Centro anziani dove c’erano anche tanti giovani (e anche esponenti dei partiti!) ho chiuso la campagna referendaria. E nel pubblico ho trovato non solo il mitico Fabrizio, anima dei festival di Lilliput. Ma anche Guido e Silvia, indomiti compagni di pensionato Bocconi più di trent’anni fa (oh, il Centro anziani inizia a essere una sede acconcia…). E visto che gli anziani erano di casa -tanti, alla faccia della sagra del tortello- a un certo punto sono stato apostrofato da un signore sugli ottanta. “Nando!”, mi ha detto con fare imperioso. Invece era commosso. Si chiamava Franco Selvaggi ed era stato amico di mio padre, che a Salsomaggiore aveva comandato la tenenza dei Carabinieri nel dopoguerra. Mi ha detto che era stato a sentirmi tutta la sera pensando al suo amico di un tempo, a quando, non avendo mai conosciuto la democrazia, si ritrovavano a dire “speriamo che nasca qualcosa di buono”. Mi ha detto che gli faceva piacere che ora io cercassi di difendere quel che era nato allora, l’opera di quei costituenti che avevano fatto anche un’assemblea in un cinema di Salsomaggiore, con mio padre a garantire l’ordine pubblico. Mi ha dato una foto di loro due, i guanti in mano a mazzolino come si usava all’epoca. Gli ho stretto la mano con emozione. Spero di incontrarlo un’altra volta ancora.

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