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Trovarsi con Er Pecora in Abruzzo…
Dieci ore di viaggio per stare un’ora e mezzo in un paesino di nemmeno trecento abitanti. Di sabato pomeriggio, il primo giorno di luglio. Mi sono chiesto se avevo qualche rotella fuori posto mentre andavo a Gagliano Aterno, provincia dell’Aquila, a 650 metri di altezza. Lì, nel monastero di Santa Chiara, gestito dalla Polizia Forestale, sono ospitati per un mese trenta studenti americani della Wayne State University di Detroit. Arrivati per imparare la lingua e la cultura italiana. E’ strano, no?, che vadano a impararla a Gagliano Aterno invece che a Firenze o Venezia o Roma o Milano. Il fatto è che Gagliano era una volta una cittadina. Svuotata letteralmente, a botte di migliaia di abitanti, dall’emigrazione. Verso l’America o (chissà perché) verso il Congo Belga. Giusto in Congo era finita anche la famiglia di Pasquale Casale, l’ideatore dell’iniziativa. Il quale aveva otto anni quando nel mezzo della rivoluzione congolese, tra centinaia di cadaveri di bianchi, venne salvato dai paracadutisti belgi. Volle tornare ad Aterno e da lì emigrò in America, sempre con il pallino della sua terra. Di cui sa tutto: dall’ampolla che conserva in una chiesa (dice la leggenda) il sangue di San Francesco d’Assisi alla storia del brigantaggio, di cui commemora ogni anno le gesta con un migliaio di residenti del posto. Ora sta nel suo paese. E vuole riportarci da Detroit (dove si è sposato) quelli con il cognome abruzzese e che nulla sanno di italiano. A questi italiani di nome gli organizzatori fanno fare anche le giornate gastronomiche e gli fanno mungere le pecore perché tutto sappiano della civiltà di origine. Compresa la storia dello zafferano, che diede origine (così mi han raccontato) al risotto alla milanese in casa di un ricco sarto milanese del Trecento grazie a un garzone delle montagne abruzzesi, abituato a usarlo durante la transumanza.
Trovo stupendo conoscere queste storie e questi personaggi grazie alla politica. A proposito: il sindaco di Aterno, Agostino Petriglia, è un maresciallo della Finanza. Ha quattro assessori che mettono a posto direttamente le lampadine della pubblica via e spazzano anche per terra avendo solo due dipendenti comunali. Nelle statistiche sono “ceto politico”. Dice: e tu che c’entravi? Ma come, arrivano studenti universitari dall’America in Abruzzo e io non ci vado? Lascio il terreno a “Er Pecora” Buontempo che ho trovato assiso anche lui ad applaudire i figli dei nostri emigranti? Mica ci sono solo i rapporti con Harvard o con Oxford…
Nando
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