AAA Non deviato cercasi

E’ da più di un terzo di secolo che sento parlare di "servizi segreti deviati". Da piazza Fontata, praticamente. E giusto perché quando scoppiò il caso del Sifar, nel lontanissimo 1966, il termine ancora non veniva usato. Mi chiedo davvero se morirò avendo visto, almeno una volta, che cosa sono i servizi segreti "non deviati". Che facciano le loro cose un po’ o del tutto illegali, accidenti, ma per finalità che stiano dentro la Costituzione. Per difendere l’interesse nazionale, dello Stato, della sicurezza militare o civile, senza violare alla radice il senso della loro funzione.

E’ da altrettanto tempo che sento parlare di giustizia lenta, di giustizia dai tempi inaccettabili. Per gli imputati e per le parti civili. E’ da sempre che sento gli avvocati e i politici tuonare contro il calvario di chi deve affrontare processi che durano anni. Tempi rapidi, per la miseria. Non ci si può portare il sospetto addosso per anni. Con ciò che subiscono i famiiari, con quella macchia sul cognome, i figli a scuola, eccetera eccetera. Ora che la giustizia (sportiva, peraltro) promette tempi veloci, ecco che tutti reclamano il contrario. Ma come si fa a decidere così in fretta? E le migliaia di pagine da leggere? Ei diritti della difesa? E che ne sapete voi di Moggi, di Giraudo, di Lotito e compagnia? Ma con questi tempi è un processo farsa. Con Cossiga  che invita a mandare i giudici a fare in c… (grande linguaggio, complimenti presidente!).

Quale valore hanno i concetti e le parole? Giustizia, sicurezza, lealtà, senso delle istituzioni. Forme pirandelliane che vagano nei nostri discorsi e si depositano spudoratamente sulle carte e sui tavoli, sui microfoni e sugli atti pubblici. Ogni cosa è il suo contrario. E finge di non esserlo. Insegneremo  mai l’igiene del linguaggio?

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