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Campioni! Viva l’Italia tutta intera…
Campioni! Campioni! Campioni! La sfida più difficile è stata vinta. Contro la Francia delle colonie che ci batteva sempre, anche quando non lo meritava affatto. Contro la Crante Cermania che non ha rinunciato a darci dei mafiosi. Contro la maledizione dei rigori mondiali. Contro la maledizione della corruzione che ci alleviamo in casa (ma senza essere tutti mafiosi) e che ha sfregiato l’immagine del nostro calcio. Contro l’eclissi di Totti. Contro la stanchezza venuta fuori alla grande, il che vuol dire (se si ripensa ad altre formazioni -anche guidate da Lippi- che avevano quintali di birra in corpo fino e oltre la fine) che l’Italia ha vinto solo e genuinamente con le sue forze fisiche, spremendole fino a non sapere via via più connettere nel gioco.
Campioni! Dopo che la Francia ha dominato nel secondo tempo e nei supplementari, anche quando era in dieci. Ma loro han segnato su rigore, noi su azione. E su azione preso una traversa. Merito di tutti. A partire, bisogna dirlo, dall’ormai celebre fattore C di Prodi. Ma, fuori di celia, dal clima imposto da Guido Rossi. Il quale ha fatto capire subito che sulla vicenda di Moggi & C. c’era poco da fare gli sfrontati o i cretini. Ma ha anche evitato di destabilizzare la squadra all’ultimo mese, confermando Lippi e Cannavaro. E ne è stato compensato con i fatti. Ha ragione Ringhio Gattuso. Se non ci fosse stato lo scandalo forse l’Italia non avrebbe vinto. Messaggio di ottimismo. Studiosi olandesi assicurano che quando una nazionale vince i mondiali il Pil del suo paese ne ha giovamento per un punto in più, proprio in virtù degli effetti psicologici generali. Bene, faremo una finanziaria di sviluppo. Messaggio di ottimismo: anche gli italiani segnano i rigori (titolo di un film). Di Pirlo, Materazzi e De Rossi ero sicuro. Di Del Piero mica tanto. Quando poi ho visto Grosso avvicinarsi al dischetto ho pensato che si sarebbe emozionato. Invece questo simpaticissimo ragazzo che fino a tre anni fa stava in C ha avuto la freddezza del fuoriclasse. Così dopo ventiquattro anni ho rivisto l’Italia vincere i campionati del mondo. Ognuno potrebbe raccontare dal suo punto di vista che fiumi di vicende sono passati in mezzo a questo quarto di secolo, slargando alvei o travolgendo argini personali e collettivi. Ora vorrei solo sapere, più modestamente, dove è finito il signor Biffi, che mi ritrovai sul balcone accanto in via Archimede a gridare gol, gol, gol per tre volte in mezz’ora. Stavolta mi sono ritrovato, qualche piano sopra nella casa di fronte, un gruppo di studenti bocconiani, felice di suo e ancor più esultante nel vedermi esultare. Viva l’Italia, amici. Viva l’Italia tutta intera, metà giardino e metà galera. Viva l’Italia che gioisce in piazza con il suo bellissimo tricolore. Ah già, i voti di nuovo, dite? Ve li darò, cedendo per questa volta alle pressioni di Pielle, che non vuole i 29.
Dunque. Buffon 30; Zambrotta 28, Materazzi (che cosa ha detto a Zidane?) 28, Cannavaro 30 e lode, Grosso 27; Camoranesi 26, Pirlo 27 (già…) , Gattuso 30, Perrotta 25; Totti 23; Toni 28. E poi: Iaquinta 26, De Rossi 27, Del Piero 26. Lippi: 30. Ai rigoristi un voto in più ex post. Olé.
Nando
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