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Fiori d’agosto. Post malinconico
Tranquilli, non ho il magone addosso. Ma su un diario come questo qualche nota voglio lasciarla. Ho scoperto, sto scoprendo, che in agosto i fiori deposti sulle strade, agli incroci, accanto a un palo, ai piedi di un albero, sembrano di più. Forse perché le auto si rarefanno, forse perché il traffico si ritira come in una bassa marea, ma i fiori si vedono di più. Sono tanti. E ti immagini con fatica, con sgomento, i giovani (già, chissà perché te li immagini giovani) che sono morti su una strada. Vestiti nei modi più diversi. Di notte, in genere. Dopo essersi divertiti, progettando un altro giorno o sentendosi al sicuro sotto le stelle. Viene in mente Guccini. Perché, a guardarla, davvero quasi sempre “lunga e diritta correva la strada”. Come vicino al ministero dell’Università all’Eur, sulla Cristoforo Colombo. C’è un semaforo dove restano in permanenza due vasi di fiori. L’altro giorno erano fiori di campo freschi. Poi li ho trovati avvizziti e ho pensato che d’estate ognuno ha il diritto di partire e di pensare ad altro. Ma dopo un paio di giorni i fiori erano di nuovo colorati, di un colore reso più vivo dal sole del mattino. E ho pensato che solo una madre o un padre possono andare a un semaforo fuori città a mettere dei fiori in agosto. Ma mi sono pentito subito di averlo pensato con tanta certezza. E una fidanzatina o un fidanzatino? O un amico o un’amica? Ma perché, non la sappiamo la forza rivoluzionaria dell’amicizia, di chi condivide un diario o i sogni dell’adolescenza? Eppure alla fine sempre lì torno. E penso a una mamma. Che si prende l’autobus con i suoi fiori; e mi dico che vorrei conoscerla per darle un bacio, perché quei fiori sono il segno più alto della pietà.
Un fiore d’agosto anche per la mamma di Armando Spataro, magistrato milanese perennemente inviso al potere politico. Se ha tirato su un figlio così coraggioso e leale alle leggi, se lo merita. A prescindere. Oddio, non è venuto fuori un post molto divertente. Ma che dovrei fare? Non vedere i segni della vita (altrui) sparsi intorno a noi? Fateci caso. Aumentano.Fiori d’agosto anche per Claudio Cavaleri, consigliere comunale della Margherita a San Giorgio su Legnano. Cinquant’anni e due figlie. Se n’è andato via in quindici giorni. Come con un fruscio. L’ho salutato oggi. C’era tutto il paese, ma proprio tutto, da fare impressione. Ho capito camminando con centinaia e centinaia di persone che cos’è l’”ultimo viaggio”, una cosa che nelle città non esiste più. E ho pensato che era un politico, che aveva fatto anche l’assessore, e che avrei voluto vedere quelli che dicono (con ragione, con ragione, ma poi compiendo una violenza inaccettabile) che chi fa politica è lontano dalla gente. Mica li sa, un politico, i problemi delle persone…
Nando
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