Un Vespa alla settimana. I have a dream

Un “Comitato No Vespa”. La trovo un’idea stupenda. L’ha avuta Piero Ricca, che è ormai noto come quello del “Puffone” a B. E che nella mia fantasia si accinge a diventare una specie di Balilla del popolo italiano di buoni e sani sentimenti democratici. Non so se Piero esageri. Mi sembra di no, mi sembra piuttosto che siano esagerate le situazioni alle quali reagisce. Certo è esagerata la situazione di una informazione politica Rai che da anni viene data in appalto praticamente a un solo giornalista. Il quale ne pretende il monopolio; e pone veti su trasmissioni di analogo contenuto che potrebbero finire su altre reti in orari concorrenti. E trova pure sponde nel centrosinistra, pronte a giurare che è il pubblico che ne decreta il trionfo, mica il Cda della Rai. Ah sì? E allora provate a metterlo fuori dalla Rete ammiraglia e vedrete se non gli capita ciò che capitò a suo tempo a Baudo e Santoro. Io sono contro la logica della epurazione, intendiamoci, quella la lascio a B. in versione bulgara. Ma sono anche contro la logica dell’inginocchiamento. E della continuità nelle pratiche assurde. Quattro sere a settimana? Ma mi faccia il piacere!!!!! Una sera a settimana, come chiede il nuovo comitato, è più che sufficiente. Così c’è spazio per altri giornalisti; e vediamo chi fa più ascolti, fuori dalle rendite di posizione.

Ma il “Comitato No Vespa” ha ragione anche su un’altra cosa: prima che arrivi Natale occorre frenare la vergognosa corsa alla pubblicità dei libri del Vespa medesimo su tutte le trasmissioni Rai. Una cosa indecente, mai vista, e che non si giustifica in nessun modo. Una trasmissione a scelta e via. E, da censurato Rai, vi assicuro che è grasso che cola. Il resto a Mediaset. D’altronde l’editore è Mondadori. O no?

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