Cronache dal paese della Letizia (Moratti)

Ve lo ricordate il 18 politico? E il successivo 6 politico? Sembravano assurdità della contestazione giovanile. Frutto di utopie distorte. A volte, ammettiamolo, di infingardaggini senza pari. Per decenni sono state rimproverate alla sinistra a ogni passo che faceva: voi che non avete un briciolo di serietà, voi che promuovete tutti, voi che da quando c’è stato il sessantotto la scuola è scesa in caduta libera. Noi invece siamo per la serietà degli studi, noi vogliamo il merito, noi premiamo quelli che lavorano, lungi da noi il vostro buonismo da strapazzo. La gente ci ha creduto. Ed è stata elaborata tutta una (pigra) teoria sulla rivolta dell’Italia produttiva, sui ceti dinamici che puntano sul merito, e per questo riserva aurea del centrodestra e di B. in primo luogo.

Solo che il vostro inviato nel governo mentre lavora con calma al ministero in questi giorni di splendida quiete agostana scopre una cosa. Della quale si convince sempre di più. Che questi qui altro che il 6 politico! Altro che il merito! Insomma c’è il trucco. Proprio come c’è il trucco nella leggenda di B. che si è fatto da solo. Questi hanno fatto e soprattutto volevano fare una montagna di università telematiche. Perfino in scienze motorie si accingevano a farla. Già, scienze motorie (i vecchi Isef) al computer!!! Un po’ gliele abbiamo bloccate. E le altre le obbligheremo a convenzioni stringenti con le università statali più serie. Ma non basta. Hanno fatto una marea di convenzioni con i dipendenti della pubblica amministrazione, per fargli valere come crediti formativi il loro lavoro, le loro qualifiche formali, i loro corsi su cui in genere hanno solo attestati di frequenza (una firma e via; succede, no?) e nessuna valutazione. Così con un anno di università te ne fai tre o quattro o cinque. Chiedo scusa se per ragioni di "segreto istruttorio" non faccio qui i nomi delle università. Ma è incredibile, lo vedo ogni giorno di più, la spregiudicatezza con cui per avere più studenti (e dunque più soldi) alcune università hanno regalato lauree mentre altri facevano sacrifici e notti di studio per prenderle. Lo hanno fatto soprattutto università del sud, ma non solo (Siena, Siena…). E la generosità è stata grande soprattutto con le forze dell’ordine. Domanda carognina: per una malintesa forma di riconoscenza verso il loro lavoro o perché (penso a certi ambienti accademici del sud) è sempre meglio tenersele buone? Il tutto sotto lo sguardo magnanimo del Ministero e dei ceti dinamici e produttivi…

Altro che 6 politico, ragazzi! Qui siamo alle lauree ad honorem di massa…

P.S. Stamattina ho avuto un incontro al ministero delle Pari Opportunità per un progetto di interventi sul tema delle mutilazioni sessuali e ho ricevuto la classica informazione-chicca. Volete sapere qual è stata una delle ultimissime iniziative di rilievo di quel ministero? Ma perbacco, un bel convegno su "Donne e gioielli" (sì, per le pari opportunità!). E sapete dove l’hanno fatto? A Siracusa, guarda caso, la patria di Archimede e del precedente ministro.

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