Schifani santo subito!

Si’, sono mancato per tre giorni. Colpa dell’effetto disordine. Ero convinto di non essermi portato in vacanza il "coso" che serve a entrare in internet anche senza allacciamento telefonico. Mi ero svegliato alle 6 di mattina (bel risveglio, prima giornata di vacanza) e avevo controllato al buio. Non c’era, proprio non c’era nella preziosa borsa. Mi dicevo: e come faccio, che ho promesso ai miei amici lettori di non chiudere il Blog mentre sono in viaggio? E come faccio a spedire gli articoli all’Unità? E la posta, accidenti? La mia paziente rassegnazione è stata premiata. Oggi il "coso" è saltato fuori.

Sono in un centro agrituristico (più turistico che agri) sulla costa jonica calabrese. Tranquillità e calma, molta calma (e infatti…). E poco distante la spiaggia che non finisce mai, stupenda, senza pretese di insenature, senza le bellezze della Costa Smeralda appena arricchita dei vulcani di B., ma con un mare blu pulito che è costeggiato da chilometri di campi di pallavolo, da improvvisati campi di calcio, su cui giocano nugoli di giovani e trotterellano bambini in quantità. Perché la vita vera da qualche parte esiste. E prezzi bassi se prendi un chilo di fichi o una bottiglia d’acqua. Olà, questi sono i posti che meritano. Ben difesi dalla volgarità del turismo pirata grazie alla difficoltà di arrivarci. Non sempre la mancanza di autostrade è un male. Qui, un’autostrada in più e ne avrebbero già fatto uno scempio. Specie con certe amministrazioni…

Lo so, si rischia di essere elitari proprio nell’amare i posti che restano popolari. Ma il rischio opposto è di fare delle Formentera dappertutto (italiani brava gente…). Ma a proposito di turismo, fate intervenire anche me sulla ridicola "notizia" che Renato Schifani ha fatto la fila come tutti gli altri per mangiare al ristorante a Lipari. Pazzesco! Ma come si fa a metterlo sul "Corriere" con tanto di foto? Certo, lui doveva rifarsi l’immagine dopo il tentativo di portare la famiglia al cinema a Palermo senza tessera. Ma perché il "Corriere" l’ha considerata una notizia? Soprattutto visto che il lancio veniva dall’ufficio stampa di Forza Italia e aveva tutti i tratti di quello che in gergo giornalistico volgare si chiama un p….? E se io aspetto il mio turno al supermercato o al ristorante qui in Calabria, il "Corriere" lo scrive? Che cosa faccio, passo informazioni quotidiane sulle mie attese, sui miei tram che non passano, sulle file per i traghetti? Anch’io voglio sentirmi dire: ma com’è buono lei… Ragazzi, siamo malmessi. E questi sono i giornali "ostili" a B. Figurarsi gli altri!

Leave a Reply

Next ArticleLo sponsor si fa strada