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Turismo (in)sostenibile. AAA…Vero lusso cercasi
Brevi riflessioni sul turismo (calabrese e non solo). Dopo avere detto della bellezza dei nugoli di ragazzi che giocano a pallone e pallavolo per chilometri di spiaggia, e dopo avere decantato con nostalgia pasoliniana (sì, Pasolini amava la campagna, lo so, lo so) questo paesaggio da spiagge anni sessanta, devo fare una correzione di tiro. Ansiosi come sono di contendersi gli stessi giovani e adolescenti la sera, qui pizzerie e ristoranti demoliscono il piacere di mangiare sul mare. Ci becchiamo i giovani? E vai con la musica a palla, e vai con i riflettori che girano…Ma dico, mica siamo in discoteca. E invece no. Passi per il karaoke, che ogni tanto ti capita anche di sentire qualche bellissima voce (e Mantova insegna…). Ma mangiare sentendo musica cubana al massimo volume o Edoardo Vianello che ti acchiappa arrivando diritto diritto dagli anni sessanta, un po’ ti dà sui nervi. Scusate, io a tavola vorrei parlare con la gente che è seduta con me. Non solo. Se vengo sul mare è perché vorrei sentire anche il fruscio delle onde, il rumore della risacca. Se vengo sotto le stelle è per vedere le stelle che a Milano non vedo nemmeno se mi metto su un’amaca nel vicolo più buio. Ma se voi mi togliete le stelle con i riflettori e il mare con la musica a palla, io non sento più la differenza. Domanda: perché siamo così incapaci di permetterci il lusso della natura? No, non mi basta, anche se mi alletta, il fatto che qui una pizza Margherita costi tre euro e un amaro due. Però lascio a voi le riflessioni sulle celebri "gabbie salariali", ossia sui salari differenziati in base al costo della vita delle singole regioni. Orrore degli orrori per il sindacato, lo so; ma qui un operaio, un insegnante e un impiegato campano dignitosamente con lo stesso stipendio con cui a Milano finiscono tra i poveri. Pensarci. Pensarci. Pensarci.
Intanto io sto pensando al mio libro sulle donne che hanno sfidato la mafia. Finito oggi il capitolo sulla madre di Salvatore Carnevale, il sindacalista ucciso nel ’55 a Sciara dai mafiosi della principessa Notarbartolo, anche se la sentenza assolse tutti per insufficienza di prove. E ieri ho pensato pure al prossimo Mantova Musica Festival, E’ venuto a trovarmi il mio complice Fabio Zanchi. E nuotando nuotando è venuta l’idea. Anche il titolo della prossima edizione. Ma per ora non lo dico. Devono saperlo (e approvarlo) prima anche gli altri complici. Stasera pesce a Catanzaro Lido. Domani vi do i prezzi. Buona settimana a tutti.
P.S. A proposito di Calabria: secondo me se i parlamentari calabresi non andavano a fare la sceneggiata davanti al carcere per il capogruppo ds alla regione, era meglio. Visto l’indulto, bisognerebbe stare schisci e sobri. Bastava un comunicato stampa.
Nando
Next ArticleIndolenze calabresi. Addì 22 agosto 2006