Rinascimento a prova di Corriere

“Ma perché sui giornali non c’è scritto niente?”. Oh, mica uno sfinfero. Erano almeno duecento persone che lo chiedevano allibite a Fabio Mussi alla fine di una serata sull’ università nella classica festa dell’Unità (non scherziamo, ce ne fossero di eventi culturali così all’anno!). Il ministro aveva raccontato un po’ delle cose che il ministero ha fatto fino a questo momento. E alla gente erano piaciute assai; come sono piaciute -per inciso- a un pubblico molto diverso che ho affrontato ieri, quello dell’ordine degli ingegneri al congresso nazionale di Treviso. E si chiedeva perché per saperle dovesse ascoltare il ministro in persona, pur vivendo in una società che viene definita dell’informazione; e pur essendoci, dentro l’informazione nostrana, vagonate di programmi e di pagine dedicate alla politica.

Già, perché sui giornali non se ne parla? Perché solo quello che genera ansia, ‘sto governo dura o non dura, quanti annunci senza fatti, ecc. ecc.? Francamente è un mistero. Che proverò a rendere un po’ più intrigante. Oggi sono usciti sull’”Unità” e su “Europa” due articoli che raccontano quel che sto facendo con le accademie e con i conservatori, affidati alle mie amorevoli cure. In sintesi: sto progettando un’Italia neorinascimentale (ma sì!) che faccia leva sui talenti dei nostri giovani per rilanciarsi nell’arte e nella sua economia. Perciò con le mie preziose collaboratrici e con il direttore ministeriale sto ridisegnando la nostra cartina geografica a furia di bandiere e bandierine. Non solo qui le accademie di belle arti, qui quella di danza, qui i conservatori. Ma anche le caratteristiche ambientali: qui i licei artistici, qui la facoltà di architettura, qui le scuole civiche di musica, qui questo patrimonio artistico, ecc. Ossia anche le cose che non dipendono da me ma che danno un’indicazione sulle possibilità di costruire dei “poli”. Della musica, della scultura, della moda, della fotografia, della scenografia, che diano un senso e una missione a ciascuno degli istituti. Vi assicuro che è, come direbbero a Napoli (dove è fra l’altro previsto un “distretto dell’arte” in città), intellettualmente molto “sfizioso”. Ma è concretamente utile soprattutto a fare ripartire tutto questo sistema di alta formazione in un’altra logica. Culturale ed economica.

Ora dico: ma non vi piacerebbe vedere sui giornali una bella cartina colorata dell’Italia neorinascimentale alla quale stiamo lavorando, e per la quale chiediamo -per iniziare a farla- l’equivalente del costo di un chilometro di autostrada? Oh, il Corriere mi ha chiesto il materiale il 10 agosto, poi silenzio buio. Il tema piace, mi è stato detto. E ogni due giorni mi veniva spiegato che non se ne poteva scrivere (stiamo parlando del mese di agosto, ragazzi…) perché era successo questo e quest’altro, come se i giornali non uscissero proprio perché ogni giorno succedono dei fatti. Insomma, per ora -capita l’antifona- ho fatto ricorso ai due quotidiani politicamente più sensibili. E almeno la notizia è uscita. Poi trasformeremo il sito del ministero mettendoci blog e forum. Già adesso conta 150.000 contatti al giorno. Sia benedetta la rete. E santo subito Bill Gates. Che fanno funzionare la società dell’informazione.

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