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Una serata per Vespa
Domanda: in una democrazia può continuare a lungo questa anomalia, questo controllo personale sulla libertà d’informazione? Esercitato sul servizio pubblico? E a proposito degli ascolti rivendicati da Vespa aggiungo: se le ignobili trasmissioni su Cogne hanno picchi di ascolti, be’, è una ragione in più per sbaraccare. Il servizio pubblico ha la funzione di accompagnare e favorire la promozione civile e culturale del paese, mica quello di solleticarne gli istinti peggiori. Quindi, giustamente, Vespa se le vada a fare, quelle trasmissioni, in una tivù privata. E, detto tra noi, veda un po’ se avrà la stessa audience. Già sperimentato a suo tempo da Baudo e da Santoro, no?
(lui è convinto di avere battuto Mentana perché è più bravo, mica perché aveva fatto della sua trasmissione sulla Rete ammiraglia una specie di istituzione…). Insomma, io, per tutte queste ragioni, non gli darei affatto tre serate a settimana. Una serata mi sembra la giusta misura per rispettare il pluralismo delle voci Rai, per valorizzare altri talenti, e per fare capire a Vespa che non è il padrone di nulla. Nemmeno delle trasmissioni altrui, dove sono costretti a fare grandiosa pubblicità ai suoi libri. Che anche per questo vendono tanto. E per questo gli procurano ricchi contratti dall’imprenditore editore. E così il giro ricomincia.
Nando
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