Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Intercettazioni. Il dilemma del democratico
Ma la sostanza del provvedimento è sacrosanta. Questo è un caso di spionaggio senza precedenti in Italia. Perché un conto sono le deviazioni (già gravi) di organi che istituzionalmente possono comunque disporre le intercettazioni. Altro sono le attività di spionaggio condotte da chi nemmeno deve sognarsi di potere intercettare e investigare in proprio un cittadino. Qui c’è una centrale industriale-finanziaria che ha realizzato e pagato una prolungata attività da Grande Fratello con intenti in gran parte ricattatori. E allora: se noi legittimassimo l’idea che le notizie di reato possono comunque essere usate, anche se acquisite illegalmente, in futuro chiunque potrà essere indotto a rifare quel che ha fatto Telecom. Mentre, proprio per la inaudita gravità che questa prassi ha per una democrazia, la nostra prima preoccupazione deve essere quella che nessuno pensi più di poterne ricavare dei vantaggi. Tutto sommato il dilemma è lo stesso a cui ci troviamo di fronte quando intervengono non i cavilli giuridici ma le grandi, cruciali questioni di metodo. E’ valida, ad esempio, una confessione estorta con la tortura? Ecco perché la questione delle eventuali “notizie di reato”, per quanto importante, non può avere la precedenza sulla questione di “quale tipo di democrazia”. E poi mi danno del giustizialista, tsé..
Nando
Next ArticleGita di classe