Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Testimoniare a Visone. Sindaci per amore
A proposito di memoria (vedi post precedente). Conoscete Visone? Be’, io non ne avevo mai sentito parlare e ieri pomeriggio l’ ho conosciuta. Si tratta di un paesino di poco più di mille abitanti vicino ad Acqui. Il sindaco si chiama Marco Cazzuli ed è un giovane dalle idee progressiste (quando mi invitano in un posto non chiedo mai -per principio- di che partito è il sindaco). Mi ha solo fatto capire che gli piacerebbe il partito democratico. La ragione per cui ve ne parlo, però, è ovviamente un’altra. A Visone è stato organizzato un programma di incontri intitolato suggestivamente “Testimoni dei testimoni”. Vi vengono invitate le persone che sono in grado di raccontare da vicino i personaggi positivi del nostro Novecento. Il generale dalla Chiesa è stato inserito in una lista comprendente don Milani, Giorgio La Pira, Giovanni Falcone, Guido Rossa e altri. E mi è stato chiesto di parlarne, di ricordare. Per quanto ancora oggi in certi passaggi il racconto mi pesi un po’, mi presto ogni volta che me lo chiedono e che posso. C’erano una cinquantina di persone, in percentuale il 5 per cento dell’ intera comunità, che non è male per un sabato pomeriggio alle tre. Mi ha impressionato l’atmosfera di estrema attenzione, la voglia di sapere, forse stimolata dalla recente fiction su Falcone. Mi ha colpito la precisione appassionata con cui due assessori (ai quali erano state affidate delle brevi introduzioni) si erano preparati sul tema.
Alla fine il sindaco mi ha chiesto come mai un paese di mille persone possa ottenere subito l’adesione al proprio progetto di tutti i testimoni invitati. Io gli ho risposto che ci sono andato non “nonostante” fosse un comune così piccolo, ma “proprio perché” era un comune così piccolo. Ma scusate. Immaginate un sindaco al quale i suoi concittadini chiedono solo di pensare al giardinetto, al cimitero, alle licenze edilizie e che si mette in testa, senza avere soldi, di fare anche memoria storica, di fare cultura civile. E non volete aiutarlo? Io trovo stupendo che le istituzioni possano darsi una mano così, in totale gratuità (oddio, il sindaco mi ha offerto un indimenticabile cinghiale con polenta e barbera in una trattoria in collina, e poi pure una scatola di amaretti locali). A nessuno sembri esagerato se dico che questi comuni e i loro amministratori -migliaia, migliaia- sono la vera spina dorsale dell’Italia che non si è piegata in questi anni bui.
Nando
Next ArticleOnore ad Anna Politkovskaya