Amici blogghisti, ora capiamoci

Ora, cari amici blogghisti, facciamo a capirsi. Io comprendo, e lo so, che l’Italia è zeppa di bisogni, di domande sociali che restano lettera morta. Però vorrei caldamente invitare tutti a una riflessione. Piantiamola di pensare che il “vero” problema, il problema più importante, quello da cui dipende il giudizio che diamo sull’universo mondo, sia il nostro. Per essere chiari. Io mi offendo quando lavoro per Brera o per i posti letto degli studenti fuori sede, lo racconto su questo Blog e spunta quello che sentenzia: sono chiacchiere, sveglia imbecilli, fate la riforma dell’università, che poi si capisce che -in testa sua- coincide esattamente con lo sblocco dei concorsi, che è quello che gli interessa. No, amico caro, quello è il “tuo” problema. Hai le tue ragioni, ma non hai, proprio non hai alcun diritto di pensare che sia più importante di quelli degli altri. O addirittura che quelli degli altri sono chiacchiere. Se no glielo vai a dire tu a quelli che pagano 600 euro al mese (magari in due in una stanza) per frequentare l’università che le loro sono chiacchiere. Glielo dici in faccia, non su questo blog. E vediamo la reazione.

Ancora. Racconto di un progetto per il centro storico di Napoli e mi arriva l’accusa di pensare alle classi sociali alte perché dentro il progetto si fa un cenno ai caffè letterari (che ci sono già, fra l’altro, non li faccio io). E di nuovo: vergogna, tagliatevi gli stipendi voi parlamentari (non sono parlamentare), che cosa state a fare lì, ci sono i ricercatori.  Ora io non capisco per quale diavolo di motivo se si fa una cosa buona per Napoli la si debba mettere in alternativa ai ricercatori. Ma davvero a questo punto ci stiamo riducendo? E di quali classi alte vaneggiamo? Li avete visti gli studenti dei conservatori e delle accademie di Napoli? E il centro storico di Napoli che cosa pensate che sia, via Montenapoleone o via della Spiga? Ma sono io che vi dico “sveglia!!!”. Ma lo vedete che cosa sta accadendo a Napoli o no, accidenti? E scommetto che siete pure i primi a dire che i poliziotti non bastano. E che cosa occorre fare oltre, allora, se non bonificare quartieri e creare alternative di vita sociale? Ma è possibile che debba essere rimproverato pure per questo?

A me sembra in realtà che ci stiamo corporativizzando mica male (anche nei livelli bassi di reddito, dove una volta fioriva la solidarietà). E che questo sia uno degli effetti della cultura respirata in questi anni. Qualunquismo antipolitico più “il mio problema viene prima del tuo e chi se ne fotte del resto”.

Inoltre, per informazione. Io lavoro sulle cose su cui ho le deleghe, come si fa in un governo ordinato. O non siamo lì tutti a lamentarci che questo governo fa casino, che parlano tutti, che ognuno invade il campo dell’altro? E allora un po’ di coerenza. E ancora. Non tutto passa per la finanziaria, è la legge più importante d’insieme, ma un settore del paese cambia anche per altre strade, e non cambia comunque certo in tre o quattro o cinque mesi in tutti i sensi e in tutta la misura auspicabili. Dice: vi ho votati. D’accordo. Ma davvero si pensava che in una finanziaria che aveva lo scopo di evitare l’insolvenza dello Stato (si capisce il concetto?) si potessero risolvere tutti i maggiori problemi sociali e sanare tutte le ingiustizie? E in ogni caso sull’università alla fine faremo un bilancio…

Infine. Il Blog è un diario. Non è un documento ufficiale (per quello stiamo rivoluzionando il sito del Ministero). Dunque dentro c’è di tutto, come è normale che sia per ogni persona che ha interessi diversi, lavora, prova emozioni, affetti, si mette qualche annotazione in testa. Non c’è l’ordine delle priorità del paese. Ci sono frammenti di vita.

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