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A morte Saddam? Noi e la vita del tiranno
Credo che una volta che il tiranno è prigioniero, il problema sia di avere una civiltà politica così forte da saperlo tenere prigioniero senza ritorni di fiamma. E’ la storia lo strumento della giustizia. Che i crimini siano crimini per sempre. Ma è esattamente questa la sfida con noi stessi. Che, come umanità, sappiamo che si può sempre “rivedere” la storia fino a negarla, che ci sono le ondate di irrazionalità fetida sempre in agguato nelle nostre civiltà, figurarsi nell’Iraq di oggi. La condanna a morte rischia di sancire solo la nostra paura di essere deboli. Non di fronte alla storia del passato. Ma di fronte alla storia del futuro. Quando il tiranno criminale potrebbe essere salutato come il salvatore. Perché i tiranni hanno sempre molti complici tra gli “innocenti”.
Nando
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