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Cose buone dal mondo 1/ Società Civile
Giovedì sera abbiamo festeggiato il ventennale di “Società Civile”, di un mensile che da dieci anni non c’è più (c’è però il sito, gloriosamente aggiornato da Gianni Barbacetto). Abbiamo festeggiato come festeggiamo noi, che siamo fatti un po’ così. Con pubblico dibattito (tanta gente), memorie, analisi dell’oggi rispetto a ieri. E un bicchiere di vino alla fine. Clima meraviglioso, che ha contagiato chi quell’esperienza non l’ha vissuta o l’ha osservata dai margini.
Sentire i giovani redattori di allora ricordare quel che hanno fatto, le inchieste difficili, proibitive (e alcune, abbiamo convenuto, perfino assurde), la fatica di apprendere, l’amicizia formatasi in uno dei più straordinari gruppi umani che abbia conosciuto, mi ha ridato ossigeno di fronte alle notizie in arrivo dall’esterno (Bertinotti e Marini alla presentazione del libro di Vespa e loro invito a piantarla con questa storia di Pomicino e dell’Antimafia, tutto regolare).
L’amarcord è una cosa, il sentirsi tutti vivi con gli stessi valori dentro è un’altra. I redattori da allora si sono seduti spontaneamente tutti insieme, uno vicino all’altro, e da lì hanno detto di allora e di quel che fanno oggi, cimentandosi con un giornalismo che finalmente paga e rende professionisti conosciuti ma dà meno libertà e gioia di scrivere. Mi desse qualcuno dei soldi, rifarei “Società Civile” quotidiano, me li riassumerei tutti (oddio, in verità nessuno li o ci ha mai assunti), prenderei una decina di ventenni e giuro che daremmo scacco matto a tutta l’informazione italiana. Piccolo particolare: nessuno dà soldi perché si realizzi un progetto così. Rimedio: il solito, non perdiamoci di vista. Da Focus junior alle riviste femminili, dal Giornale all’Unità, da Radiopop alla Gazzetta, dal Mondo al Diario, dalla Rai alla Bbc. Intanto alcuni di loro già hanno iniziato a collaborare con Melampo, la casa editrice che ho fondato con Lillo e Jimmy (pur essi Società Civile). Chissà mai, da cosa nasce cosa. Nel male ma anche nel bene.
Nando
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