Chi risponde a Bassolino?

A proposito della Commissione Antimafia. Mi sono dimenticato di trasmettervi una riflessione che mi ha fatto Antonio Bassolino (il celebre uomo del kgb legato alla camorra…) quando ci siamo visti a Napoli martedì scorso per l’apertura dell’anno accademico, a cui Mussi e io siamo andati per testimoniare la vicinanza alla città in questo momento. Ma come si fa, mi ha chiesto sgomento Bassolino (che questo maledetto computer continua a correggermi in Sassolino), come si fa a promettere impegni speciali per Napoli contro la camorra, a dire che bisogna progettare grandi piani di rinascita civile, che bisogna educare sin da piccoli nei quartieri al rispetto per la legalità, che occorre che le istituzioni sappiano dare l’esempio, e poi nel bel mezzo di queste promesse e di questi messaggi far vedere platealmente ai napoletani che nella commissione che dovrebbe recidere ogni rapporto tra politica e illegalità vengono messi a sedere due pregiudicati che hanno fatto la storia di Napoli? Come si fa a essere così schizofrenici? Come si fa a marcare una distanza tanto abissale tra le parole e i fatti? Già. Come si fa? Giro la domanda a chi continua a sostenere che non si potesse fare altrimenti.

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