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Tessere. L’area laida della Margherita
Che bella cosa che è la Margherita! A me è sempre piaciuta l’idea della contaminazione tra culture diverse. Qui l’area cattolica, qui l’area laica. Purtroppo c’è anche l’area laida. Piccola ma efficace. Che a volte si traveste da area cattolica, altre volte da area laica. Non fa gran differenza. L’importante per lei è fare politica nell’unico modo in cui è capace di farla. Manovre da basso impero e, soprattutto, tessere false. Con i nomi tirati giù da qualche bell’elenco (magari quello delle primarie); e con tanti inconsapevoli che vengono arruolati loro malgrado, compresi (ecco i famosi coperchi che il diavolo non sa fare) un po’ di dirigenti di Rifondazione. Per questo, d’accordo con un po’ di amici di partito, ho deciso di fare una cosa che non è mai stata fatta e che sento il dovere di anticipare ai miei blogghisti: portare in tribunale i responsabili delle tessere false della Margherita di Milano. Non tanto per l’aspetto penale, anche se credo giusto che coloro a cui è stata falsificata una dichiarazione o a cui addirittura sono stati sottratti con raggiro i documenti d’identità abbiano il diritto di fare tutte le denunce del caso. Mi rivolgerò al tribunale soprattutto per l’aspetto civile. Nel senso che i responsabili, una volta identificati, dovranno risarcire il partito per il danno che hanno inflitto alla sua immagine. Trovo intollerabile che delle persone per bene, di cui si possono o no condividere le idee, ma persone per bene, si vedano risucchiate collettivamente in una vicenda indecorosa e maleodorante. Come coordinatore del partito sento il dovere di tutelare la loro onorabilità.
Giustizialismo? No. I danni civili sono danni civili, e vanno oltre quelli politici (lo sappiamo, no?, che alcuni signori più sono malfamati e più voti prendono…). A Milano abbiamo messo tutti gli argini politici al malcostume. E gli argini sono stati aggirati. Dopodiché (per la famosa serie delle “facce come…”) chi li ha aggirati usa pure la stampa per accusare le persone per bene delle cose che ha fatto lui. Dov’è più il confronto politico? Appuri la magistratura. E intervenga. E dica chi è stato, se necessario facendo fare anche le perizie calligrafiche. La politica, per me, sta su un altro pianeta. E certo non mi rassegnerò mai all’idea che avesse ragione Rino Formica, ministro socialista dell’era craxiana, quando usò un’ immagine passata alla storia (“la politica è sangue e merda”). O sono troppo ottimista?
Nando
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