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Il seno di Natale. E piazza Fontana…
Leggete e stupite. Questa l’ho vista sulla metropolitana di Milano. Messaggio pubblicitario: “Per Natale regalati un seno…” Aggiunta tranquillizzante: “Senza silicone”.
Poi l’esclusiva “Solo con Erdic”. E la rassicurazione suprema: “Soddisfatte o rimborsate”. A fianco l’immagine natalizia: un bel seno prosperoso, che deborda da un reggiseno striminzito, color rosso, non si sa se in omaggio a Babbo Natale o ai colori intimi del Capodanno.
Francamente quest’idea che per Natale ci si possa regalare un seno è suggestiva assai. Che ti regalano i tuoi? Che cosa ti aspetti da tuo marito? O dal tuo ragazzo? Macché cd o libri. E macché un anellino. O un golf, o quel giaccone che gli faccio la corte da due mesi. E nemmeno un viaggio. Un seno ci vuole. Un bel seno nuovo. Amore lo vuoi un seno per Natale? Ma perché, faccio così schifo? No, dicevo così per dire. Pensiamoci. E’ tutto un mondo nuovo che si affaccia alla nostra mente. O meglio: è tutto un mondo nuovo che si è già affacciato alla nostra mente. Perché a Natale in fondo si dà il massimo: della bontà (certo, nelle intenzioni), della memoria, della spiritualità, della profezia, della fantasia, della generosità; ma anche della inutilità, della vuota frenesia, del consumismo imitativo, della banalità. Così, dato il nostro ordine di valori e di ambizioni, il Natale diventa molto naturalmente l’amplificatore, il trionfo della società delle veline e dei briatores. Per questo sono dieci volte contento di essere andato ieri sera a Santa Maria Maggiore a sentire il concerto di Natale suonato dall’orchestra del conservatorio di Santa Cecilia. E’ stato un tuffo in qualcosa di completamente altro. Tra musicisti e coro erano in cinquecento. Cinquecento per un concerto di Natale! Bellissimo.
In quelle stesse ore – e l’idea mi è sembrata stupenda – mio figlio finiva di prendere appunti sul suo taccuino. Perché era pur sempre il 12 dicembre. E, lui che nel ‘69 non c’era, ma la strage se l’è studiata sui libri, ha voluto fare una prova: andare in piazza Fontana quando era ancora scuro e annotare tutto. Dal primo tram, alle prime corone, ai parenti, ai curiosi, alle cerimonie, alla manifestazione, allo svuotamento. Per vedere com’è oggi il 12 dicembre a Milano. In piazza Fontana.
Nando
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