W la Direttrice! Anche se condannata

Tornato in sede. Domani è l’antivigilia di Natale. E dopodomani la vigilia (quando si dice cartesiani…). La settimana è stata intensa. Oserei dire frenetica. E’ rimasta una coda di lavoro, che cercherò di evadere con un blitz al ministero ai primi di gennaio. Una cosa mi preme però sottolineare: se vi diranno che sono andato a legittimare pubblicamente a Trapani una direttrice di conservatorio condannata per violenza privata sappiate che l’ho fatto in scienza e coscienza. Insomma: che l’ho fatto apposta; dopo averci ben pensato, ma proprio ben pensato. La direttrice è stata l’anima di un conservatorio di recente generazione (linguaggio da computer). L’ha tirato su con passione, facendone un’avanguardia della società civile trapanese, che le sue vischiosità e le sue ambiguità ce le ha mica da ridere. Ha creato con i suoi docenti una scuola vera e propria (lunedì sera a Catania la sezione della musica d’insieme del festival dei conservatori l’hanno vinta appunto quattro ragazzi di Trapani). Ha respinto ogni tentativo di fare di quel conservatorio prestigioso la foglia di fico per aprire le classiche succursali o gli istituti convenzionati caldeggiati da chiacchierati politici locali. Alla fine è scattata la denuncia contro di lei: per violenza privata, per avere posto a un paio di studenti il problema della incompatibilità (salva autorizzazione) tra l’essere parte dell’orchestra dell’istituto e l’essere parte di altre orchestre. Lei fra l’altro sostiene -e le credo- di non avere neanche posto la questione in questi (legittimi) termini e di avere solo chiesto ai due se fosse vero che intendevano suonare in altre orchestre, perché di questo le era giunta voce.

Non la faccio lunga. E’ stata denunciata da un grappolo di non-allievi e condannata a venti giorni (senza menzione ecc.). Da qui la richiesta di cacciarla giunta da parte di qualche ambiente sindacale e politico. No. Io sono di quelli che pensano che le condanne giudiziarie debbano essere considerate -eccome- quando si valutano i curriculum. Ma penso anche che se sono proprio i buoni curriculum  (Arbore direbbe i “curricula”) a scatenare le iniziative giudiziarie a mo’ di ritorsione per non essere stati al gioco, bisogna saperlo intuire e capire. Dico la verità: che se avessi visto tutto questo in un film avrei pensato a un complotto. Lo so, lo so. Qualcuno invocherà la coerenza estrema, le sentenze non si discutono ecc. Ma io ho il dovere, più che della coerenza formale, di difendere le persone per bene. Dunque non ho voluto aggiungere ingiustizia a ingiustizia (già, sto qui criticando la sentenza, anche se la rispetto). E ho fatto bene. La notte di martedì al concerto in cattedrale -il requiem di Mozart, eseguito benissimo!- c’era il pienone. Una scena inedita, il segno di una città meno indifferente. Un sacco di giovani, molte autorità cittadine, che hanno ben capito che cosa è accaduto. Gli insegnanti e gli studenti, tutti solidali con la direttrice. E ho incontrato anche un docente raro, uno che venne a suonare al battistero di Mantova alla prima edizione eroica del Mantova musica festival. Che insegna anche a Ginevra e che del conservatorio di Trapani mi ha parlato benissimo. E che, senza saperlo, mi ha definitivamente convinto di essermi preso una giusta responsabilità.

Leave a Reply

Next ArticleGiornalista in esilio