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Il Vangelo dei furbi e le primarie di Palermo
Sentite, non fate quella faccia voi che leggete. Lo so, lo so: c’è lo stesso post due volte di fila. Evabbe’, vorrà dire che diventerà come il Gronchi rosa (francobollo d’epoca) di questo pregiato Blog. Fra l’altro è stato scritto ieri e ieri il computer non me lo ha preso. Oggi ci è finito dentro due volte nonostante i miei titanici sforzi per evitare l’infamata. D’altronde che cosa volete da una stupida macchina che ogni volta ti corregge Perugia in Perugina o Mondadori in Mondatori?
Sono tornato a Milano e sono tornati in edicola i giornali. La spia Gargamella detta Scaramella è stata arrestata (in punto di morte, presumo, viste le notizie date a suo tempo da Guzzanti). Saddam è stato condannato a morte; e questo, come ho già scritto, non mi piace, ma non sarei mai disposto a fare uno sciopero della fame o della sete per lui. E’ uscito sul Corriere un gran pezzo di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sui corsi di laurea con un solo studente. Credo che agli autori sia scappata qualche inesattezza, ma il problema pesa come un macigno sulla credibilità del nostro sistema universitario, e a mio avviso se ne è parlato troppo poco durante il dibattito (estenuante) sulla Finanziaria.
In ogni caso riprendo -per chiudere- da Palermo. Proprio ieri sera, dopo avere scritto di Leoluca Orlando candidato a sindaco, ho saputo da Alessandra Siragusa che intende presentarsi anche lei alle primarie. Alessandra è una donna di grande bravura. Proprio con Orlando è stata uno dei migliori assessori all’istruzione in assoluto di tutta Italia (lo scrivemmo nella relazione della commissione parlamentare che lavorò sull’abbandono scolastico nella XIII legislatura). Viene dai giovanissimi cattolici dell’antimafia degli anni ottanta. Ora è la grande animatrice palermitana dell’associazione femminile Emily. Non so che dire. Io credo che i due dovrebbero integrarsi, ma ho la sensazione che non ce ne siano le condizioni. E mi dispiace. Chi può, dia una mano.
Bellissimo l’aperitivo con panelle e crocchette e zucchine fritte con i miei compagni di scuola Enzo e Pietro. Tutti e due con lo stesso sguardo luminoso di allora, bricconi come allora, oserei dire. Insisto: la giovinezza continua leggera con i compagni di scuola, i compagni del pensionato Bocconi e i non troppi idealisti trovati come pepite preziose nell’impegno civile e politico.
A proposito di idealismo. Mi è venuta voglia ieri sera di andare a visitare il presepe della chiesa di Regina Pacis, vicino a via Libertà. I presepi mi piacciono da morire (si sarà capito). Questo era decisamente suggestivo, e non solo per le statue alte quasi come un bambino. Ne ho approfittato per ascoltare la predica della messa serale. Il prete ha raccontato della notte del tradimento di Giuda e ha spiegato perché Gesù anticipò l’identità del traditore a Giovanni e Pietro. Perché erano più vicini a lui; e soprattutto Pietro fu “furbo” a far fare la domanda da Giovanni, sapendolo il prediletto. Su quest’ ultimo punto non sono molto preparato, ma l’elogio sperticato della furbizia (e della vicinanza al potere) fatto per illustrare il passo più drammatico del vangelo mi è sembrato micidiale. Povero padre Puglisi…
Stamattina sono partito sotto un cielo cobalto con Emilia. Mentre aspettavo l’imbarco nella saletta Alitalia è entrato Cuffaro. Mi sono tuffato nel giornale voltandomi di spalle per non farmi vedere. Così, giusto per evitare effusioni. Tutti e due alla fine diciamo che la mafia fa schifo, e allora che problema c’è?
Nando
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