Auguri a una ragazza un po’ speciale

Compleanno di una ragazza che potrebbe anche essere una giovane donna. Ha un ovale perfetto, gli occhi che ridono lucenti e talvolta rabbuiano impermaliti. Un giorno venne soprannominata Helmut, da “elmetto” (esiste anche il tedesco maccheronico), per la sua strepitosa capacità di dar battaglia, specie alla fine dell’anno scolastico per la giusta causa della sua promozione. Ma poi anche di fronte a prove più difficili, anche alle umiliazioni infingarde dei primi lavori. Helmut come uno dei tanti soprannomi che le si sono adagiati addosso con qualche grazia assecondando i ritmi della vita. Pannolona, carambolina, coppolina, cucciolina, belvetta. E chissà quanti altri fioriti intorno a lei e inabissatisi nel tempo, nati dal contegno di un giorno o da circostanze divertenti.

Auguri a lei che legge libri più di un professore e di tutto è curiosa, e sa commuoversi e sa ridere senza sbagliare mai né il pianto né il riso. A lei che sa essere impertinente e irriverente senza mai dimenticar la gentilezza. A lei che con un altro tipo ugualmente irriverente e divertente mi ha insegnato che due parole, pronunciate una in fila all’altra e con una certa inimitabile voce di allegria, danno conto da sole della bellezza del creato. Una è breve come “ciao”, l’altra ha l’accento come “papà”. Che il mondo le sia amico. 

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