Cacciatori di aquiloni, Feltrinelli, neve e libri dei sogni. Miscellanea da week end

A proposito di libri. Notizia numero uno. Ho finito di leggere “Il cacciatore di aquiloni”, campione della narrativa afghana e affresco di una storia (l’Afghanistan di questi decenni) che non è un romanzo. Lo so, ci mancavo io. Arrivo tra gli ultimi e posso solo ripetere quel che in tanti mi hanno detto. E’ un libro bellissimo per la prima metà. Poi si sfrangia e perde immediatezza. Cento pagine di meno (su quattrocento) e Khaled Hosseini, l’autore, avrebbe scritto un capolavoro. In ogni caso capisco perché a tanti giovani sia apparso il libro più bello incontrato nella loro vita. C’è favola, commozione, tragedia, terrore, poesia. C’è il mondo dei nostri giorni, che così poco leggiamo nella cronaca. La tradizione bella e dolce (per chi ha da mangiare), la rivoluzione tradizionalista e fanatica, l’invasione, l’opportunismo, le viltà dei potenti, la guerra pezzente come quotidianità, l’America che finisce per sembrare un paradiso. Riflessione mia personale, durante la lettura del libro: ma con che coraggio, nel 2001, Marcello Pera presidente del Senato chiamò (tra applausi scroscianti) “talebani” i senatori dell’opposizione che protestavano contro la legge sulle rogatorie? Ma vuoi vedere che il cancro di questo paese sta proprio qui, nel fatto che le parole non vi hanno più alcun senso?

Notizia numero due. Ovvero, potenza del Blog. La Feltrinelli, dopo i due post natalizi, fa sapere di non avere nulla contro di me, né contro “Le Ribelli”, né contro la casa editrice. Il suo ufficio stampa, in una lettera gentile, dà la colpa al distributore (che ne ha, ma che non si è inventato un paio di episodi), garantisce che le Feltrinelli sono uguali da Udine a Palermo e mi propone una presentazione del libro proprio nella sede di Palermo. Civile. E civilmente do notizia, con richiamo nel titolo, come non fanno in genere i giornali.

Notizia numero tre. Oggi esordisco (con “Le Ribelli”) alla festa dell’Unità delle nevi ad Andalo, in Trentino. Sono curiosissimo di vedere come sia un festival delle nevi. Non ci sono mai andato. Suggestivo? Familiare? Buono (come quello di Forza Italia) per esibire sgargianti giacche a vento che non possiedo? Ci sarà un camino? Grappe a volontà? Slitte e (immagino, vista la tradizione della sinistra) microfoni ghiacciati ai quali bisogna continuare ad avvicinarsi chiedendo senza speranza “Si sente?”? Vi farò sapere.

Notizia numero quattro, sempre a proposito di novità editoriali: il programma di Caserta non è un libro dei sogni. Almeno per la parte che riguarda università e ricerca abbiamo stilato una trentina di obiettivi da conseguire prima dell’estate. Muoio dalla voglia di dimostrare che alcune critiche fatte sotto la Finanziaria sono state davvero ingenerose. Una cosa intanto faccio notare. Avete visto la (bella) sfilza di articoli del Corriere sugli scandali e il degrado recente del sistema universitario? Be’, ogni volta -correttamente- gli autori (Stella e Rizzo) hanno dovuto ammettere che il nuovo ministro era già intervenuto, che una nuova norma era già stata varata per arginare questo o quell’altro fenomeno di malcostume e di dequalificazione del sistema. Non è il massimo, ma non è nemmeno poco. Andiamo avanti. Qualcosa vedrai, Andfaedo.

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