Sesso orale. La tivù delinquente

Sesso orale a scuola. Da ex studente del Parini, ossia del liceo in cui negli anni sessanta esplose il caso della “Zanzara” (il giornale studentesco in cui venne pubblicata un’inchiesta sui ragazzi e sul sesso, roba che finì sulle prime pagine e poi in tribunale), da ex studente del Parini, dicevo, dovrei sentire una qualche epidermica simpatia per chi ha rilanciato il tema del sesso a scuola, creando scandalo e finendo sulle prima pagine. Invece no. Forse perché non ho più l’età (dello studente, intendo). Ma più verosimilmente perché mi pare che non ci sia proprio alcuna affinità tra l’uno scandalo e l’altro. Il primo esprimeva un mondo che si apriva, che si liberava, che rompeva i conformismi, stava nell’onda verde dei Beatles e dei capelloni. Non per nulla ne furono protagonisti il liceo della borghesia milanese, un liceo a suo modo progressista (anche se non me ne rendevo conto), che invitava Parri per il 25 aprile. E i suoi studenti, anch’essi più fortunati sotto il profilo degli strumenti intellettuali. A San Benedetto invece il sesso orale non corrisponde ad alcun anticonformismo. Nasce nel sottosviluppo conformista del Grande Fratello. Fai la pipì e ti fai vedere, fai sesso e ti fai vedere, ti gratti là sotto e lo fai vedere, la sola cosa che non puoi fare è bestemmiare, come se non ci fossero altre cose che abbrutiscono allo stesso modo la cultura civile. Perciò che fa il ragazzino o la ragazzina teledipendente? Lo vede in tivù e lo rifa’. E sogna di diventare protagonista nella sua povera tivù, quella del videotelefonino dei compagni.

Roba da disgraziati, da poveracci. Io credo che dovremmo incominciare a fare un po’ di sana campagna derisoria, sbeffeggiatrice, ferocemente caustica, nei confronti di tutti quelli che vanno al Grande Fratello, all’Isola dei Famosi o a urlare in tivù le loro fesserie da coatti, e anche nei confronti di chi conduce quelle trasmissioni. Finora -o non è stato così?- abbiamo avuto lo scrupolo di non moraleggiare troppo, di non infierire con i vinti della vita. Ma se non lo facciamo le conseguenze generali saranno devastanti. Distruggeremo una generazione. Ergo, abbiamo una missione: abbattere l’idolo della notorietà. Forza fantaccini, qui ci guadagneremo le vere medaglie al valor civile. 

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