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Catania e quello che fu il calcio
(Secondo post arretrato) A proposito dello scempio di Catania con assassinio incorporato. La mia proposta è semplice: chiudere (e non “sospendere”) il campionato. Chiudere proprio tutto. Cari signori, è finita qui. Si scende. Nessuno di noi ne soffrirà. Oggi domenica siamo stati egregiamente anche senza campionato. Non ci è proprio successo niente. Abbiamo recuperato un po’ di socialità. Abbiamo parlato, letto, riposato in tranquillità. Un po’ di persone rimarranno disoccupate: commentatori, arbitri, Moggi, signorine nessuno ma invitate perché con la coscia in mostra, ex giocatori, perdigiorno, sedicenti opinionisti isterici. Via tutti, a riposo per un anno; pazienza, se ne faranno una ragione.
Chiudere il campionato senza vincitori né vinti. Mi spiace per l’Inter che non vincerà lo scudetto. Mi dispiace (meno) per la Juve che resta in B anche l’anno venturo. Un grande stop, un secchio d’acqua gelata sulla testa dei manager del calcio e dei loro sicofanti e sicari di curva. Così si perdono un sacco di soldi? Perfetto, ma io voglio la chiusura del campionato proprio per questo. Devono tutti perdere un sacco di soldi. Così la capiranno, finalmente. Altro che passare da un accoltellato all’altro, da una corruzione all’altra, da un doping all’altro. Certo, qualcuno è più infognato nei delitti, qualcuno è più pulito; ma tutti sono colpevoli di impotenza; tutti hanno condiviso, volenti o nolenti, le regole del “sistema”.
Basta vedere la reazione, per capire l’ipocrisia: stadi più sicuri, dicono. Inflessibili con chi non farà gli stadi più sicuri. Che fesseria! Ma perché, quello che succede dipende da come sono fatti gli stadi? O dipende dal fatto che si allevano criminali da stadio in serie? Per quale motivo, piuttosto, non rendere subito (ossia dall’anno venturo) nominativi i biglietti, anche se il bravo Paolo Cento invece di fare il sottosegretario all’Economia è già sceso in campo con pubbliche dichiarazioni contro questa “inutile persecuzione”? Perché non decidere finalmente (finalmente!) di far pagare l’ordine pubblico interno dalle società di calcio, che te le voglio vedere quando non avranno più migliaia di agenti messi gratis a disposizione delle loro tifoserie perché ne facciano quello che vogliono e dovranno assumersi battaglioni di guardie private per la sicurezza delle loro partite?
Non se ne può più. Dal povero ispettore Raciti al dirigente della squadra dilettanti ucciso a botte dai tifosi della squadra avversaria in Calabria solo pochi giorni fa. Mandiamo a casa questo carrozzone. Diciamoglielo noi tifosi: fuori dalle balle, come si dice tra lord della curva. Ci consoleremo con i filmati del tempo che fu (molto tempo fa) o vedendo i ragazzini giocare in parrocchia o sulle spiagge o buttandoci noi ridicolmente (ma teneramente) nella partite scapoli-ammogliati o primo matrimonio-secondo matrimonio o sposati-pacs. E così sia.Nando
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