Dimissioni eccetera

E così le dimissioni sono arrivate per davvero… Mica mie. Di tutti. Per lucida scelta di qualcuno dei nostri senatori, del clima intorno che continua a chiedere “coerenza, coerenza, coerenza” e che alla fine inorgoglisce e inebetisce l’uno o l’altro voglioso di esibire – lui sì! – “coerenza”. Niente da dire: in effetti siamo stati coerenti con noi stessi. E per la seconda volta, mai sazi, abbiamo fatto cadere un governo Prodi. Che magone rivedere quelle urla di gioia del centrodestra, quelle urla che mai noi abbiamo potuto goderci a parti rovesciate, perché loro i propri governi se li tengono strettissimi. Ho il magone perché avrei voluto raccontarvi del bellissimo incontro di ieri sera con i futuri commissari di polizia alla Scuola superiore di Polizia. Tanti siciliani, tante donne, tutti ansiosi di iniziare nelle ”mobili” e nelle questure, e che mi avevano invitato a parlare delle “Ribelli”. Raccolti, composti, nel comprendere che si parlava anche di loro e dei loro rischi. Avrei voluto parlarvi degli stati generali delle accademie e dei conservatori, promossi a Verona per il 23 e il 24 per dare tutto lo slancio e le strategie più adatte a questo settore che ho imparato ad amare. Non ci andrò, dopo averli preparati. Il governo è dimissionario. Paoletta che ha fatto una scelta di vita seguendomi a Roma è triste. Io ho solo il timore di avere lavorato inutilmente. Pazienza, c’è di peggio. Per ora auguri a tutti.

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