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Consolatevi con Villa Certosa
Bene ho fatto a rifiutare tutti gli inviti ai festeggiamenti del nuovo scudetto. Povera squadra del corazòn…Già visto (e vissuto!) il 5 maggio del 2002, quando me ne andai alla sede dell’Inter a vedere l’ultima partita di campionato. Lazio-Inter: doveva essere una passeggiata, con i laziali che tifavano nerazzurro. Un punto di vantaggio sulla Juve e tutto l’Olimpico a favore. Fu una batosta indimenticabile, maledetti Gresko e Podborsky, con quel nome da maresciallo risorgimentale polacco. Furono tre ore di afasia assoluta, dopo avere riposto nel cassetto la splendida maglia nero inchiostro-blu tirrenico già preparata per essere indossata in piazza Duomo. No, cari miei, non mi fidavo, e incrocio le dita anche quando sento dire che basta fare sei punti in sei partite. Hai detto un bruscolo…Sei punti bisogna farli, e qui se ne sono fatti due nelle ultime tre partite…
In ogni caso mi sono consolato vedendo le foto di B. a villa Certosa con le cinque aitanti ragazze tenute per mano o in braccio. In assoluto, devo dire, non me ne frega niente. Se andiamo sul “privato” mi frega assai più che B. continui ad andare a trovare Putin anche se non è più presidente del consiglio. Vuol dire che non era diplomazia da saltimbanchi, ma che i due sono amici per davvero. Amiconi intimi. E questo vorrà dire qualcosa, perché Dio li fa e poi li accoppia, l’anticomunista e il comunista del Kgb, fantastico, della serie “fàmolo strano”. E mi frega pure che, con quello che è accaduto a Mosca, B:, sì lui il liberale, colui che accusa il centrosinistra italiano di dittatura, abbia trovato tutto regolare e democratico; e abbia spiegato che il problema di Mosca in quei giorni era il traffico (perciò non si potevano fare le manifestazioni), un po’ come il Benigni di Johnny Stecchino che deplora il vero male della Sicilia, il traffico appunto.
Nulla mi frega, dicevo, delle foto di Villa Certosa. Però che un settantenne che andrà al Family Day stia lì a crogiolarsi con le cinque esuberanti giovanotte, tastandole e tenendole per mano, dopo le lettere pubbliche con Veronica, un po’ mi mette di buon umore. E mi mette di buon umore anche la spiegazione: erano iscritte di Forza Italia. Inimitabile, ammettiamolo. A volte quando le spara così grosse pretendendo che la gente ci creda, mi diventa perfino simpatico. D’altronde le signorine avevano tutti i numeri per fare politica. Una era pure opinionista (così ha scritto il Corriere) a Buona Domenica in quanto (ho letto) già protagonista di un “Grande Fratello”! Che paese ragazzi. Non me ne frega niente, ma che paese!
Nando
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