Grazie Addiopizzo. Ma un “purtroppo” è di troppo

Grazie ad "Addiopizzo" per la gentile lettera (vedi il post precedente). In verità la lettera sarebbe stata ancora più carina se avesse portato la firma di una persona, anche per capire chi può parlare ufficialmente a nome dell’associazione. Confermo quel che dice la lettera: l’invito mi era giunto indirettamente, come mi giungono all’inizio quasi tutti gli inviti (attraverso amici, collaboratori, parenti, usati come "apripista"). E, come ho scritto nel post del 17 aprile, da parte di un esponente di Addiopizzo che avrebbe dovuto poi avere il consenso ufficiale. Consenso che infatti non è venuto, per la ragioni che ho riportato e che non vengono smentite; e che dunque pongono esattamente i problemi che ho sollevato.

Anche perché, vorrei notare, nella lettera viene invece smentito che "Addiopizzo", in quanto associazione apartitica, abbia mai appoggiato un anno fa la candidatura di Rita Borsellino. E vi si aggiunge che "purtroppo" (cito testualmente) ho  scritto di questo appoggio anche sulle Ribelli. Accetto la rettifica. Mi permetto solo di usare il "purtroppo" per la ragione opposta. Perché mi sembra una bella occasione persa. Come è stato possibile per una associazione antimafiosa, soprattuto se liberamente apartitica, non sostenere Rita Borsellino? A me piace continuare a pensare che, come Rita stessa ha raccontato, un po’ di giovani di "Addiopizzo" l’abbiano sostenuta. A titolo individuale, per carità. Mi piace pensarlo perché lo confesso: fare la Svizzera durante la seconda guerra mondiale non è il mio ideale di vita. Detto ciò, massimo rispetto e massima collaborazione con gli amici dell’associazione; naturalmente con ogni attenzione a non contaminarli in quanto "membro del governo".

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