Qui Torino. Libri, jazz e rapporto ai margheritini

Sono a Torino da venerdì sera per la Fiera del libro. Gemellaggio con la Lituania, celebrato lo stesso venerdì sera con concerto al Conservatorio. Jazz classico a cura degli allievi torinesi, jazz lituano (non fate la faccia di mia moglie, è stato perfino affascinante) da parte degli ospiti. Lunghi colloqui con direttrice e alcuni docenti per sapere che anche qui, come già a Bologna, e in chissà quali altri posti, un po’ di Erasmus partono ospitando in casa propria gli studenti che vengono dall’estero. Il direttore di Bologna, ho saputo -e non da lui- dopo il mio ultimo post, ne ha presi in casa una volta sei tutti insieme. E pare che non si trovassero male…In ogni caso mi si fa sempre più pressante e convincente l’idea di pensionati studenteschi con larghi spazi per chi viene da fuori. L’ospitalità che si riceve all’estero bisogna saperla ricambiare. Lo si fa anche tra cittadini privati, giusto?

Ieri mattina rapido convegnino sull’università con i giovani della Margherita. Che hanno colto al volo l’occasione della mia presenza (e han fatto bene) e che hanno poi notato l’assenza dei cosiddetti adulti. Ci fosse stato da decidere qualche posto in una municipalizzata, ci sarebbero state le masse. Cose risapute, comunque. Quel che mi ha fatto piacere è che l’idea che ho caldeggiato con Mussi, e di cui mi sono preso la responsabilità realizzativa, funziona. Funziona davvero. Quale idea? Di mettere tutte in fila, con ordine logico, e valorizzandone senso e implicazioni, le cose fatte in un anno o quasi di governo. La gente continua a ripetere il leit motiv di una finanziaria stregata e da ultima spiaggia. A dire che l’università è la cenerentola di questo governo. Che è stata colpita la ricerca. Eccetera. Eccetera. Ogni volta che mi trovo a parlare con qualcuno e gli racconto qualcosa di buono che è stato fatto, mi guarda sorpreso e poi mi chiede: perché non lo dite? Perché non lo fate sapere? Già. Il guaio è che alcune cose si sanno e passano rapidamente in cavalleria. Altre sembrano fesserie e sono zeppe di conseguenze. Insomma: ho fatto l’anteprima al convegnino e i risultati sono stati quelli che speravo. Perciò ancora più convinto mi accingo alla breve relazione. Che metteremo sul sito. Che presenteremo in conferenza stampa (io pensanso ad Andfaedo, al quale da mesi aspetto di dare una risposta "di sistema"). Che difficilmente, però, potremo far sapere al grande pubblico con qualche spot ben calibrato. Perché, come ho detto tante volte, i soldi mancano anche per noi.

Già, ero partito con la Fiera del libro. Per quella ci rivediamo al prossimo post. Mi sembra comunque, a occhio, un po’ più moscia dell’anno scorso. Forse 9 euro di ingresso sono un po’ tanti. Per entrare in libreria, tutto sommato, non si paga.

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